Se siamo ciò che mangiamo.
Allora per stare in salute dobbiamo essere certi che il nostro cibo sia, oltre che in grado di fornirci il giusto apporto nutrizionale, sicuro. Le malattie di origine alimentare sono infatti spesso di natura infettiva o tossica, dovute a virus, batteri o sostanze chimiche che entrano nel corpo attraverso i cibi. Il rischio può annidarsi in ogni anello della catena della filiera produttiva, dalla produzione fino alla distribuzione, per cui a protezione della nostra salute sono necessarie normative rigorose, una rete di sorveglianza e misure di prevenzione e controllo, oltre a buone pratiche igieniche nel settore alimentare e consapevolezza e attenzione da parte dei consumatori. C’è un’agenzia dell’Unione europea che si occupa di sicurezza alimentare e ha sede in Italia, a Parma. E’ l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), incaricata di fornire consulenza scientifica indipendente su tutte le questioni connesse alla sicurezza alimentare. Il compito dell’Efsa è di analizzare i rischi lungo l’intera catena alimentare – dagli alimenti per animali ai prodotti destinati al consumo umano – al fine di tutelare la salute dei cittadini, il benessere animale e l’ambiente. Collabora con gli Stati membri, le istituzioni europee e vari stakeholders per garantire decisioni fondate sulla scienza e una comunicazione trasparente. In occasione della Giornata mondiale della sicurezza alimentare, leggiamo un’intervista a Barbara Gallani pubblicata sul giornale on line Interris , “Quando parliamo di sicurezza alimentare, ci riferiamo alla garanzia che un alimento non rappresenti un pericolo per la salute del consumatore. Significa che quel cibo è stato prodotto, conservato e trasportato secondo regole precise, che è stato controllato, e che non contiene sostanze dannose, come batteri patogeni, residui chimici o contaminanti. La sicurezza alimentare è quindi una condizione imprescindibile che riguarda la salubrità di ciò che mettiamo sulle nostre tavole”. “Da questo punto di vista, possiamo dire che il cibo disponibile sul mercato dell’Unione europea è tra i più sicuri al mondo. Il sistema di sicurezza alimentare dell’Ue è estremamente rigoroso: esistono normative dettagliate, una rete di sorveglianza solida e ben organizzata e un lavoro continuo di valutazione scientifica. Di fatto, i cittadini europei possono contare su un livello di protezione molto elevato”. “Negli ultimi anni si è parlato spesso di un aumento delle zoonosi, cioè di quelle malattie che si trasmettono dagli animali all’uomo, anche attraverso il cibo. Microrganismi patogeni come Salmonella, Listeria o Escerichia coli possono contaminare gli alimenti in vari punti della filiera. Per monitorare questi rischi e proteggere la salute dei consumatori, l’EFSA, in collaborazione con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), pubblica annualmente il One Health Report, un rapporto che raccoglie e analizza i dati di sorveglianza e monitoraggio forniti dagli Stati membri sull’incidenza di infezioni zoonotiche e agenti zoonotici negli esseri umani, negli alimenti, negli animali e nell’ambiente, nonché sui contaminanti microbiologici negli alimenti. L’obiettivo è identificare tempestivamente le minacce sanitarie emergenti, valutare le tendenze delle zoonosi e migliorare le misure di prevenzione e controllo lungo tutta la catena alimentare”. “La filiera produttiva europea presta un’attenzione sempre maggiore al benessere animale e alla sostenibilità ambientale. Il rispetto delle condizioni di vita degli animali da allevamento rappresenta un elemento centrale delle politiche agroalimentari dell’Unione europea, sia per motivi etici sia perché animali allevati in ambienti adeguati tendono ad essere più sani, riducendo così il rischio di malattie e la necessità di ricorrere agli antibiotici. In questo ambito, l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) svolge un ruolo fondamentale, fornendo consulenze scientifiche indipendenti volte a migliorare le pratiche di allevamento, trasporto e macellazione, nel rispetto delle esigenze fisiologiche e comportamentali degli animali. Il benessere animale è strettamente legato anche alla sostenibilità ambientale: garantire un’alimentazione equilibrata, spazi adeguati, ambienti più naturali e sistemi di allevamento meno intensivi non solo favorisce la salute degli animali, ma contribuisce anche a ridurre l’impatto ambientale dell’intera filiera”. Ma l’opinione pubblica europea è sensibile e attenta a questo tema? “L’interesse dei cittadini europei verso la sicurezza alimentare è elevato. Molti consumatori mostrano consapevolezza riguardo ai rischi legati al consumo di determinati prodotti e sono sempre più attenti all’origine degli alimenti, agli ingredienti e alla trasparenza delle etichette. Questioni come l’uso dei pesticidi, gli additivi, il benessere animale e la sostenibilità ambientale incidono sempre più sulle scelte di consumo. L’Efsa conduce, ogni tre anni, uno studio approfondito dell’opinione pubblica nei confronti della sicurezza alimentare. L’Eurobarometer 2025 sulla sicurezza alimentare verrà pubblicato nei prossimi giorni”. Quali sono gli impatti degli effetti del cambiamento climatico sulla sicurezza alimentare? “Il cambiamento climatico sta influenzando sempre di più la sicurezza alimentare. L’aumento delle temperature, la maggiore frequenza di eventi estremi come alluvioni o siccità e le modifiche nei cicli biologici delle colture e degli animali creano nuovi rischi, sia dal punto di vista della produzione che della sicurezza del cibo. Queste condizioni possono infatti favorire la diffusione di nuovi agenti patogeni o di contaminanti ambientali. È una sfida aperta su cui la scienza e le istituzioni stanno lavorando per prevedere, prevenire e gestire le conseguenze. In questo contesto, l’EFSA valuta come i cambiamenti climatici possano influenzare i pericoli biologici e chimici lungo la catena alimentare, e sviluppa strumenti scientifici per aiutare a proteggere meglio la salute dei consumatori”.