Sostiene Pe..ppe Lizzio.
Peppe Lizzio in questo articolo fa una riflessione sulla situazione al comune di Ragusa.
La navigazione per l’amministrazione Cassì 2 si fa ogni giorno più difficile, in balia di un mare agitato, con un moto ondoso che oscilla tra 8 e 9. Dopo la recente fuoriuscita di tre consiglieri – Bennardo, Caruso e Zagami, tutti ora nel gruppo misto – il clima politico ragusano ha subito una nuova scossa portata dalle dimissioni di Saverio Buscemi, consigliere comunale, dal movimento “Sud chiama Nord” e dalla segreteria regionale.
In altra parte del nostro giornale, riportiamo nel dettaglio le ragioni alla base di questa difficile scelta da parte di Buscemi. Qui, invece, ci proponiamo di analizzare i possibili scenari che potrebbero aprirsi per la maggioranza e per la Giunta Cassì, senza entrare nel merito della scelta personale del consigliere. Prima di valutare gli impatti specifici sulla giunta, vale la pena evidenziare come il movimento guidato da Cateno De Luca abbia negli ultimi tempi subito una significativa perdita di consenso, dovuta alle strategie politiche spesso imprevedibili del suo leader. Un esempio di questo malessere generale è visibile nel ridursi della pattuglia di otto deputati regionali a soli tre, evidenziando un’ulteriore conferma di questo clima di disgregazione anche in territorio ibleo.
Per quanto riguarda la Giunta Cassì e la sua maggioranza, la chiave interpretativa potrebbe trovarsi nelle parole conclusive del comunicato stampa diffuso da Buscemi, dove si legge: “In riferimento alla mia posizione all’interno del civico consesso, valuteremo col mio gruppo e col sindaco se vi siano ancora i presupposti perché il mio percorso continui all’interno della maggioranza.” Una dichiarazione che, nel tipico linguaggio politico, lascia aperti diversi scenari.
Il primo scenario ipotizzabile è che si sviluppi un dialogo diretto tra Buscemi e il sindaco Cassì. È importante ricordare che, durante la formazione della sua giunta, Cassì aveva scelto Buscemi come assessore, un ruolo rifiutato da quest’ultimo per ragioni professionali, ma che testimonia il forte legame politico tra i due. Tuttavia, resta da capire se, a distanza di un anno e mezzo, questo legame sia rimasto solido o si sia deteriorato.
Dall’esito di questo chiarimento tra Cassì e Buscemi dipendono vari possibili sviluppi. Qualora vi fosse una rottura e Buscemi passasse all’opposizione, Cassì perderebbe un ulteriore componente della sua maggioranza, trovandosi a gestire anche la necessità di riassegnare l’assessorato attualmente nelle mani di Andrea Distefano, esponente di “Sud chiama Nord” con deleghe alle contrade e alla tutela degli animali. Finora, il lavoro di Distefano in entrambi i settori non ha portato risultati soddisfacenti, anzi, molti lo considerano deludente, se non fallimentare, bastò pensare all’irrisolto problema del randagismo in città.
Se Cassì si trovasse costretto a sostituire Distefano, e quindi a procedere con un rimpasto di giunta, incontrerebbe non poche difficoltà, scatenando per il posto lasciato libero, gli “appetiti famelici” della sua variegata, eterogenea e complessa maggioranza. Uno scenario, questo, che per il sindaco rischierebbe di trasformarsi in un vero incubo politico.
Nel caso in cui, invece, Cassì riuscisse a mantenere intatto il rapporto con Buscemi, si potrebbe ipotizzare per quest’ultimo una nuova adesione al progetto Cassì, magari con un passaggio nel movimento “Direzione Ragusa”. Questa mossa consentirebbe al Sindaco non solo di arginare momentaneamente le fuoriuscite nella maggioranza, ma anche di rafforzare il proprio gruppo, mantenendo al contempo l’Assessore Distefano al suo posto, con la garanzia di una ancor piu diretta subordinazione al sindaco stesso.
In questo scenario, Buscemi e Distefano, ammesso che il loro rapporto si mantenga saldo, potrebbero continuare a “distribuire” tra loro il cammino in Consiglio comunale e in giunta, e non solo rafforzando così la stabilità dell’esecutivo locale.
Si preannunciano, dunque, giorni decisivi e ricchi di sviluppi per la politica ragusana.