L’Asp apre un’indagine sugli extra costi dopo diverse segnalazioni

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In seguito al comunicato stampa diffuso dall’on. Stefania Campo, riguardante una struttura privata accreditata di Comiso, il Direttore Generale dell’ASP di Ragusa fa sapere che l’Azienda è del tutto estranea alla presunta richiesta di extra costi da parte delle strutture convenzionate e ha aperto un’indagine conoscitiva volta a chiarire la dinamica dell’accaduto, al fine di assumere le opportune ed eventuali determinazioni. Ci sembra il giusto atteggiamento. E’ bene prima di prendere provvedimenti fare chiarezza sulla vicenda che riportiamo per sommi capi. L’on  Campo nelle scorse settimane si era recata presso una struttura sanitaria privata convenzionata con l’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa e al momento dell’esibizione della ricetta medica, la struttura le ha chiesto un extra costo per poter effettuare l’esame con un apparecchio di ultima generazione. Insospettita dall’accaduto, la deputata ha voluto approfondire la questione, interfacciandosi con altri pazienti e scoprendo un vero e proprio vaso di Pandora con un giro di extra costi che le strutture private del Ragusano in convenzione con la locale ASP continuano a richiedere ai pazienti, giustificando l’obolo come tassa per poter utilizzare un macchinario di nuova generazione. E’ stata anche preparat un’ interrogazione al presidente della Regione e all’Asssore Regionale per la Salute sul tema degli esami diagnostici a pagamento con un extra costo rispetto a chi ha un ticket in esenzione totale, giustificato dalle strutture convenzionate come ‘tassa per le nuove tecnologie’.  Nella sua interrogazione la deputata Cinquestelle chiede alla Regione Siciliana se siano a conoscenza che alcune strutture convenzionate chiedono agli utenti quella che può essere a tutti gli effetti definita una “tassa per le nuove tecnologie”; in che modo vengono spesi dall’ASP di Ragusa i circa 3 milioni stanziati per le oltre 7000 convenzioni aggiuntive; se le convenzioni con le strutture private valgono solo per i macchinari obsoleti e non anche per gli apparecchi di ultima generazione in possesso delle strutture; se le risorse stanziate dalla Regione per l’ASP di Ragusa, stimate in 3 milioni di euro, siano state sottratte dalle risorse destinate al servizio sanitario pubblico; a quanto ammontano le risorse stanziate per l’ASP di Ragusa per gli anni 2022, 2023 e 2024 per il recupero delle liste d’attesa, e se sia stata rispettata (e in che modo) la ripartizione al 50 per cento tra pubblico e privato e ancora quali misure di controllo siano state adottate dalle strutture amministrative per evitare abusi o errori nella rendicontazione.

di Direttore18 Ott 2024 22:10
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