Falde idriche, risorsa pregiata e preziosa
Si è parlato nei mesi scorsi delle riserve di acqua che esiste nel nostro sottosuolo. Al Congresso Nazionale Congiunto della Società Geologica Italiana e Società Italiana di Mineralogia e Petrologia, sono stati illustrati studi e ricerche sulla risorsa idrica sotterranea”. “A livello globale le acque sotterranee, che rappresentano la principale fonte di approvvigionamento umano per uso sia potabile che irriguo, sono fortemente minacciate a causa dello sfruttamento eccessivo, dell’inquinamento, dell’intrusione marina e degli effetti del cambiamento climatico. In tale contesto la zona insatura, che è la porzione di sottosuolo compresa tra il piano campagna e la profondità di rinvenimento della falda idrica, ha un ruolo cruciale nei processi che regolando il flusso dell’acqua nonché il trasporto dei contaminanti da essa veicolati, condizionando fortemente lo stato quali-quantitativo delle risorse idriche sotterrane. Lo ha dichiarato Maria Clementica Caputo del CNR – IRSA. Illustrati studi al Congresso Nazionale Congiunto della Società Geologica Italiana e Società Italiana di Mineralogia e Petrologia. Approfondimenti sperimentali, attraverso tecniche innovative, finalizzati alla comprensione di tali processi e alla quantificazione dei meccanismi che li governano, nonché alla valutazione del rischio potenziale per la salute umana, costituiscono il migliore approccio per prevenire, contenere o contrastare il degrado delle falde idriche, risorsa pregiata e preziosa per la vita sul pianeta. Le nuove frontiere della conoscenza in questo ambito mirano a fornire strumenti metodologici in grado di valutare, ma soprattutto di modulare, le pressioni antropiche al fine di minimizzare l’impatto sull’ambiente e sulla salute umana con conseguenti ricadute sociali ed economiche”.