Tutti d’accordo ma….

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La dichiarazione scritta del dott. Giovanni Noto, in qualità di presidente dei medici del pronto soccorso, in difesa di quei professionisti che ogni giorno mettono la loro faccia al servizio dell’utente pur consapevoli delle condizioni  disperate  in cui si opera, ha scatenato un putiferio. Sappiamo che a Palermo, i responsabili della sanità regionale che si erano meravigliati della “cartonata” di Patti,   si sono invece ritrovati un pantano di sabbie mobili,  inchiodati nelle loro responsabilità di base. Come si può accusare il medico di Patti se la Regione non gli da i presidi giusti e il personale adeguato di numero oltre che idoneo nella preparazione.  La nostra paura è che, alla fine, la confusione venga messa a tacere per poter continuare allegramente ad avvicinarsi ai privati e gridare contro coloro che hanno osato parlare. Sappiamo che Giovanni Noto ha le spalle larghe, gode di una stima incontestabile e il tentativo di metterlo a tacere o di escluderlo dalle stanze dei bottoni dove si potrebbe fare qualcosa di buono per i pronto soccorso, è un crimine contro la salute pubblica regionale.   Oggi il dott. Noto incassa, il consenso e la solidarietà  del Comitato Civico Articolo 32   ”  Conosciamo, e apprezziamo, dice il dr. Rosario Gugliotta presidente dell’associazione .  con quale spirito il Dr. Noto e tutto il personale del pronto soccorso di Ragusa svolgono il loro  lavoro.    Fin dai nostri primi comunicati di pesante critica, rispetto alla gestione dell’Asp, abbiamo ribadito la piena solidarietà al personale sanitario e parasanitario costretto giornalmente a pesanti condizioni di lavoro.      Le nostre dettagliate  denunce riguardanti anche le condizioni  nei diversi pronto soccorso della provincia  riguardano sempre  coloro che dietro le scrivanie decidono le risorse finanziarie e  ignorano le più elementari misure di accoglienza e assistenza prima dell’ingresso nei reparti. L’episodio del pronto soccorso di Patti non ci stupisce affatto.     L’insufficienza di posti a sedere ,  di barelle , in alcuni casi anche lenzuola   e perfino di coperte in pieno inverno certamente sono motivo di esasperazione dell’utenza.     In queste condizioni l’insufficienza di medici e personale sanitario si riverbera sui tempi di attesa e provoca episodi di  nervosismo e intolleranza.   Vogliamo fare un appello : Soltanto l’alleanza e la pressione congiunta ,   tra personale sanitario e utenti-pazienti può suscitare una inversione di tendenza .   Insomma un movimento di opinione  da costringere le forze politiche, che in ogni regione gestiscono risorse e nominano i vertici, ad applicare i principi della difesa della salute e dignità delle persone sanciti dalla Costituzione.   E’ un percorso non facile : la prima tappa sarà impedire la pericolosa autonomia differenziata. Con le firme prima e poi  con il voto referendario chi governa dovrà rispettare la volontà popolare.

di Direttore05 Ago 2024 19:08
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