Ma come è fatto?

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Non è il ti­to­lo di una fa­mo­sa tras­mis­sio­ne te­le­vi­si­va su Sky che spie­ga per filo e per segno come ven­go­no re­a­li­z­za­te le cose più stra­ne che usia­mo nella vita co­mu­ne. Dal  tosa erba a mo­to­re, alla canna da pesca, dalla pizza sur­ge­la­ta ad una super car. Qui la do­man­da è fatta per ca­pi­re come mai ac­ca­dono certe cose.  Io non sono un in­ge­ne­re e ne ca­pis­co poco di cos­tru­zio­ni ma le foto par­la­no chia­ro. Il con­siglie­re Ca­la­bre­se è uno at­ten­to e senza dub­bio sarà an­da­to con  la lente d’ngrandi­men­to per mos­tra­re ques­ti am­ma­lo­ra­men­ti che let­ter­al­men­te sig­ni­fi­ca “stato di de­gra­do di opere mu­ra­rie e pa­vi­men­ta­zio­ni stra­da­li”.
“C’è da ca­pi­re come siano stati re­a­li­z­za­ti i la­vo­ri di ri­qua­li­fi­ca­zio­ne del lun­go­ma­re Bi­sa­ni a Ma­ri­na di Ra­gu­sa visto che a meno di due mesi dalla sua aper­tu­ra i pali per l’il­lu­mi­na­zio­ne pu­bbli­ca e le rin­ghie­re sono già ar­rug­gi­ni­ti o cor­ro­si dalla sal­se­di­ne e il mas­set­to dre­nan­te (nella parte tin­teg­gia­ta in gial­lo) pre­sen­ta già di­ver­se crepe, so­pr­at­tut­to in cor­ris­pon­den­za delle aree pre­vis­te per la pian­tu­ma­zio­ne degli al­be­ri, dei po­z­zet­ti, degli ac­ces­si per le per­so­ne con disabilità. Tutto ciò è in­ac­cet­ta­bi­le e per ques­to ho pre­sen­ta­to un’in­ter­ro­ga­zio­ne”. Lo de­nun­cia il Con­siglie­re co­mu­na­le del Par­ti­to De­mo­cra­ti­co Peppe Ca­la­bre­se, se­gre­ta­rio cit­ta­di­no dem, an­nun­cian­do l’atto is­pet­ti­vo.
“Del tr­at­to di lun­go­ma­re che va dall’in­gres­so del porto tu­ris­ti­co di Ma­ri­na di Ra­gu­sa fino a Punta di Mola, ogget­to di un in­ter­ven­to di ri­qua­li­fi­ca­zio­ne da circa 5mi­lio­ni di euro – spie­ga Ca­la­bre­se – ne è stata aper­ta solo una parte, pur se non del tutto com­ple­ta, per con­sen­ti­re ai ba­g­nan­ti di ac­ce­de­re alla scoglie­ra per ques­ta stagio­ne es­ti­va. Tut­ta­via, basta farvi una pas­seg­gia­ta per ve­de­re che i la­vo­ri dei mas­set­ti non sem­bra­no re­a­li­z­za­ti a re­go­la d’arte: le nu­me­ro­se le­sio­ni la­s­cia­no pen­sa­re che non dap­per­tut­to sia stata uti­li­z­za­ta la rete elet­tro­sal­da­ta o la fibra, en­tram­be utili a evi­ta­re che il getto si spac­chi, men­tre l’ac­ciaio scel­to per i pali della pu­bbli­ca il­lu­mi­na­zio­ne e i pa­ra­pet­ti, a pochi metri dal mare, è già mac­chia­to di rug­gi­ne, evi­den­te­men­te in­tac­ca­to dalla sal­se­di­ne. All’art. 72 del pro­get­to era pre­vis­to che venis­se uti­li­z­za­to ac­ciaio inox AISI 316, ab­bas­tan­za re­sis­ten­te alla cor­ro­sio­ne, ma non nei casi di un’es­po­si­zio­ne così ra­v­vi­ci­na­ta e cos­tan­te nel tempo a un amb­ien­te sa­li­no, come lo è (ap­pun­to) il lun­go­ma­re”.
“Per ques­te ra­gio­ni ho pre­sen­ta­to un’in­ter­ro­ga­zio­ne al sin­da­co – spie­ga an­co­ra il con­siglie­re del PD – per chie­de­re di sa­pe­re se l’am­mi­nis­tra­zio­ne in­ten­da o meno chie­de­re la sosti­tu­zio­ne degli ele­men­ti già ro­vi­nan­ti, quale tipo di ac­ciaio è stato uti­li­z­za­to e le sue spe­ci­fi­che di re­sis­ten­za alla cor­ro­sio­ne sa­li­na. Anche per quan­to ri­guar­da il legno uti­li­z­za­to per la parte pe­do­na­le si chie­de di co­nos­ce­re la ti­po­lo­gia di ma­te­ria­le usato e se cor­ris­pon­de a quan­to pre­vis­to dal ca­pito­la­to d’ap­pal­to. In­fi­ne, con l’in­ter­ro­ga­zio­ne si chie­de di saper se l’am­mi­nis­tra­zio­ne in­ten­da chie­de­re alla ditta che ha ese­gui­to i la­vo­ri di ri­fa­re i mas­set­ti dre­nan­ti dove si sono già le­sio­na­ti, pen­san­do a delle so­lu­zio­ni per im­pe­di­re che si ve­ri­fi­chi­no danni in tempi brevi”.
“A meno di due mesi dalla conseg­na di ques­to primo stral­cio di la­vo­ri – con­clu­de Ca­la­bre­se – è in­ac­cet­ta­bi­le un tale li­vel­lo di de­te­rio­ra­men­to e l’am­mi­nis­tra­zio­ne deve fare chia­re­z­za”.

di Direttore25 Ago 2024 11:08
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