La parola alla difesa!!!
Come era naturale dopo i nostri articoli sul partenariato al Castello di Donnafugata, con accuse pesanti in relazione alla decisione di cedere, con la forma del partenariato, l’intera struttura a dei privati, il sindaco si è deciso a parlare. I suoi toni sono pacati nel tentativo di giustificare il ” pacco” che si sta preparando per l’amministrazione. Naturalmente per lui tutto è legale, tutto è chiaro e trasparente ma a noi non ci può prendere in giro. Prima di tutto il fatto che si tratta di un accordo che dura 10 anni. Metti caso che il prossimo sindaco, che speriamo abbia idee diverse, consideri il castello strategico ed essenziale e creda sia meglio rientrarne in possesso. Che si fa? Correttezza politica avrebbe voluto che un qualuqnue contratto non andasse oltre al suo mandato per non lasciare impegni a chi viene dopo. Poi, è incredibile come, canditamente, lo stesso sindaco dica che tutti avrebbero potuto presentare domanda. Ad agosto o a dicembre non fa differenza. La differenza naturalmente c’è eccome. Ad agosto si ferma anche il tribunale mentre metà del personale di ogni ufficio è in ferie ed è quasi impossibile farsi fare dei preventivi. E poi: chi avrebbe mai pensato che ci si volesse sbarazzare del Castello per meno di un piatto di lenticchie? Stiamo parlando, niente po po di meno che del regno ovattato dell’architetto Iacono con il suo MUDECO, per me, fuori posto. Il balocco di esperti e consulenti che hanno creato un caos nel pianificare spettacoli, cene, matrimoni, proiezioni, e chi più ne ha più ne metta. Il posto dove allocare bancarelle e furgoncino dei gelati. Insomma eravamo certi che l’antica dimora, dimentica dell’essere stata inserita tra le Case della Memoria ma costrettaa far parte di un non meglio e costruendo, da sempre, ecomuseo, non sarebbe mai uscita dalle amorevoli cure del Comune anche se ha sempre creato problemi. Invece. Toh! E’ bastato che un gruppetto di imprenditori con curricula milionari, si dovrebbero controllare però, venisse al comune per parlare di un’ipotesi di progetto che ci si è subito arresi, cedendo armi e bagagli! E’ vero, il progetto, almeno per ora, non parla di ristorazione all’interno del castello se non per qualche degustazione sporadica ma, a mio avviso, un sindaco fortunato come Cassì avrebbe dovuto dire: ma è possibile liberarsi del castello che è dei Ragusani? perchè non lo facciamo sapere a tutti, già da ora in modo che ci sia una competizione libera e corretta? Ma a Ragusa le cose non vanno così? Il consigliere Firrincieli, probablmente l’unico rimasto fare le barricate, attacca il sindaco ma se “dove si puote ciò che si vuole”, si prendono certe decisioni, lo sappiamo, vanno come un treno. Alla prossima punatta.