Il PD affonda la lama della contestazione

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Nel ri­cor­dar­vi che mar­te­di pros­si­mo nell’In­di­ce di Te­leiblea alle ore 21 con le so­li­te re­pli­che è pre­vis­ta un’in­ter­vis­ta con il sin­da­co Cassi cen­tra­ta sulla ques­tio­ne Cas­tel­lo di Don­na­fu­ga­ta, con­ti­nuia­mo a re­gis­tra­re in­ter­ven­ti delle varie forze po­liti­che.
Il PD in­sis­te e punta l’at­ten­zio­ne so­pr­at­tut­to sulla ex pro­vin­cia che, a suo dire, non avreb­be alcun mo­ti­vo per en­tra­re in ques­ta sto­ria. Ecco cosa scri­ve il se­gre­ta­rio Ca­la­bre­se:
A se­gui­to dell’in­con­tro di ieri mat­ti­na in Pre­fet­tu­ra sulla ques­tio­ne Par­te­na­ria­to Spe­cia­le Pubblico-​Privato per il Cas­tel­lo di Don­na­fu­ga­ta e alla suc­ces­si­va nota da parte della ex Pro­vin­cia di Ra­gu­sa, com­mis­sa­ria­ta da 13 anni, che an­nun­cia la pre­sen­ta­zio­ne di una pro­pria pro­pos­ta pro­get­tua­le, ci ren­dia­mo sem­pre più conto che la ges­tio­ne del ma­nie­ro e della rete mu­sea­le co­mu­na­le sta ge­ne­ran­do trop­pi ap­pe­ti­ti. Il sin­da­co re­vo­chi il bando im­pe­den­do che i beni del Co­mu­ne siano ges­ti­ti da altri”. Così Peppe Ca­la­bre­se e la se­gre­te­ria cit­ta­di­na del Par­ti­to De­mo­cra­ti­co di Ra­gu­sa com­men­ta­no gli ul­ti­mi pas­sag­gi is­ti­tu­zio­na­li sul tema del bando per l’af­fi­d­amen­to in ges­tio­ne del Cas­tel­lo di Don­na­fu­ga­ta e di altri beni della città.

“Pur­trop­po non c’è peg­gior sordo di chi non vuol sen­ti­re – di­chia­ra­no – e, come al so­li­to, il sin­da­co con­fon­de le criti­che po­liti­che con at­tac­chi per­so­na­li e, se­con­do lui, in­fa­man­ti. Ciò su cui siamo for­te­men­te con­tra­ri è che il Cas­tel­lo di Don­na­fu­ga­ta (con il Museo del Cos­tu­me) e Pa­la­z­zo Zacco siano ceduti a chic­ches­sia, per dieci anni più altri dieci di pos­si­bi­le rin­no­vo. Se­con­do il nos­tro modo di ve­de­re è la rin­un­cia della po­li­ti­ca a oc­cupar­si del bene pu­bbli­co, è un’am­mis­sio­ne di incapacità a ge­s­ti­re il pa­tri­mo­nio col­let­ti­vo. Poi ci sono i dubbi sol­le­va­ti da più parti sulla pro­ce­du­ra: il sin­da­co non ce ne voglia male, ma la tem­pis­ti­ca di pu­bbli­ca­zio­ne del bando, per un solo mese nel pieno del pe­rio­do es­ti­vo, per la stra­gran­de mag­gio­ran­za dei cit­ta­di­ni ra­gu­s­a­ni è sem­bra­ta quan­to­me­no so­s­pet­ta anche per­ché non con­sen­te a even­tua­li con­cor­ren­ti di pre­pa­ra­re pro­pos­te ad­egua­te ris­pet­to ai cri­te­ri che lo st­es­so bando pre­ve­de. Siamo si­cu­ri che anche Cassì, se non fosse stato il primo cit­ta­di­no, avreb­be stor­to il naso da­van­ti a un caso si­mi­le. La pro­ro­ga di un solo mese alla sca­den­za del bando, poi, sem­bra sem­pli­ce­men­te la con­ces­sio­ne di un con­ten­ti­no, pur di far ces­sa­re le po­le­mi­che. Ma, come detto, voglia­mo an­da­re oltre: la ques­tio­ne non ri­guar­da sem­pli­ce­men­te il bando, ma l’in­ten­zio­ne in sé di af­fi­da­re i beni del Co­mu­ne a terzi e su ciò il Par­ti­to De­mo­cra­ti­co di Ra­gu­sa espri­me con fer­me­z­za la pro­pria contrarietà”.

“In tutto ques­to – ag­g­iun­go­no – dob­bia­mo ri­le­va­re al­cu­ne cose: ab­bia­mo ap­preso da un co­mu­ni­ca­to stam­pa del Li­be­ro Con­sor­zio di Ra­gu­sa che la riu­nio­ne di ieri si è te­nu­ta a se­gui­to di un’espli­ci­ta ri­chies­ta della Com­mis­sa­ria Va­len­ti e non si è tr­at­ta­ta, dun­que, di una riu­nio­ne per chia­ri­re i dubbi sul bando espres­si tras­ver­sal­men­te dalle op­po­si­zio­ni. Anzi, è ser­vi­ta pro­prio a con­sen­ti­re una me­dia­zio­ne tra Co­mu­ne ed ex Pro­vin­cia e “con­vin­ce­re”, per così dire, l’am­mi­nis­tra­zio­ne a pro­ro­ga­re i ter­mi­ni del bando. Ca­pia­mo, quin­di, il ner­vo­sis­mo che traspa­ri­va dalle di­chia­ra­zio­ni di Cassì sub­ito dopo l’in­con­tro che, a quan­to pare, è stato una sorta di “trap­po­la” per il primo cit­ta­di­no. L’at­teg­gia­men­to del Li­be­ro Con­sor­zio di Ra­gu­sa, cioè la ex Pro­vin­cia com­mis­sa­ria­ta da 13 anni, de­ci­den­do di en­tra­re nel dibat­ti­to cit­ta­di­no e fa­cen­do­si parte at­ti­va con l’an­nun­cio di par­te­ci­pa­zio­ne al bando, è del tutto fuori luogo. So­pr­at­tut­to quan­do si ar­ro­ga il di­rit­to di as­su­me­re la regia pro­get­tua­le su un bene che è di proprietà del Co­mu­ne. In­fat­ti, la ex Pro­vin­cia, fuori da ogni lo­gi­ca is­ti­tu­zio­na­le, an­nun­cia la con­vo­ca­zio­ne di un’as­sem­blea dei sin­da­ci al­lar­ga­ta alla de­pu­ta­zio­ne e ad altri sogget­ti in­teres­sa­ti non meg­lio pre­ci­sa­ti. Da quan­do in qua il Co­mu­ne di Ra­gu­sa deve ren­de­re conto alla Pro­vin­cia e agli altri “soci” del Con­sor­zio di cosa in­ten­da fare di un bene ca­r­at­te­ri­z­zan­te l’identità della città? Te­mi­a­mo che qui si stia per­den­do la con­ce­zio­ne dei rap­por­ti politici-​istituzionali e tutta la fac­cen­da, fin dall’in­izio, stia ris­pon­den­do ad ap­pe­ti­ti pro­ve­nien­ti da più parti”.

Chie­dia­mo con forza che il bando sia ri­ti­ra­to sgom­be­ran­do il campo da ogni so­s­pet­to e se il sin­da­co pensa che non sia pos­si­bi­le miglio­ra­re la ges­tio­ne del Cas­tel­lo con le sole forze del Co­mu­ne si chie­da, piut­tosto, se è an­co­ra il caso di man­te­ne­re per sé le dele­ghe al Tu­ris­mo, alla Cul­tu­ra e agli Even­ti, e se ri­tie­ne an­co­ra op­por­tu­no con­ti­nua­re a pa­ga­re pro­fu­ma­ta­men­te una con­su­len­te (ex as­ses­so­re) che lo af­fi­an­ca su ques­te dele­ghe evi­den­te­men­te senza ri­sul­ta­ti ap­pre­z­za­bi­li”.

di Direttore28 Ago 2024 15:08
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