Incapacità e sudditanza. Salta la data del 7 agosto

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Si è appena conclusa l’ennesima eruzione  dell’Etna che come è ormai prassi  ha portato alla chiusura l’aeroporto di Catania quasi per tutta la giornata di  martedì 23 luglio. Alla chiusura dello scalo di Catania sono seguiti pesanti disservizi subiti dagli sfortunati  passeggeri. Le compagnie aeree hanno la facoltà di decidere quale aeroporto usare in questi casi e dopo aver intasato Palermo, Trapani ed anche Malta finalmente qualcuno ha deciso di atterrare anche a Comiso. Naturalmente questo ha causato una certa confusione nello scalo ibleo ma  gli operatori sono stati contenti di vedere la struttura piena come accadeva una volta. Purtroppo è questione di un giorno e domani si ritornerà ai soli 2 o 3 voli e poca gente all’interno dell’aeroporto.  Cresce però la protesta che è raccolta dal neo costituito Comitato per la Salvaguardia di Comiso. In pochi giorni ci sono state centinaia di adesioni e naturalmente questo fa paura. Basti pensare che la data del primo incontro ufficiale fissata per il 7 agosto  all’anfiteatro all’aperto di Poggio del sole è stata annullata per la decisione della proprietà di non collaborare con l’iniziativa. Capiamo che ci sono appartenenze ed accordi politici ma la desolazione di Comiso fa male a tutti. Questa sera Teleiblea ha intervistato Antonio Prelati in rappresentanza del comitato e sono state messe in evidenza le tante incongruenze di questo scalo che potrebbe anzi dovrebbe avere molti più passeggeri. Il guaio è che gli unici che possono intervenire sono proprio quelli della Sac che in frangenti   gravi come l’incendio dello scorso anno o le continue eruzioni dell’Etna hanno dimostrato di non essere all’altezza. Anche il quotidiano  catanese più letto si è scatenato contro Fontanarossa ribadendo che non è certo un aeroporto internazionale elencandone le continue e numerose  deficienze, dalle file per i bagni e ai check in  e ai controlli, alla enorme confusione e l’aria condizionata insufficiente fino al traffico esterno sempre in tilt.   Eppure i dirigenti della Sac non mollano. Quest’anno sembra abbiano chiuso in perdita a causa dei danni per l’incendio ma i bilanci non sono reperibili on line. Chissà perche? Il presidente Schifani, maggiore azionista della SAC deve decidersi a prendere una decisone. Bisogna procedere con le elezioni alle Camere di Commercio e quindi rinnovare i vertici della Sac sperando che venga qualcuno più capace anche per gestire Comiso. Intanto ecco l’intervista a Prelati.

di Direttore23 Lug 2024 23:07
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