Crisi idrica: quale è la soluzione?
Il Comune di Ragusa sta affrontando una grave crisi idrica che ha lasciato decine di famiglie senza acqua potabile dai rubinetti, costringendole a richiedere l’intervento di autobotti per soddisfare i bisogni domestici essenziali. La situazione è critica. Domani mercoledì in Prefettura è previsto u vertice con tutti gli interessati. Ora ci sono diversi modi per affrontare il problema ma secondo chi vi scrive bisogna agire in sintonia e trovare soluzioni. Nella giornata di domenica molti cittadini hanno chiamato i numeri di Iblea acque ma quasi sempre senza risposta. La società in house come ha detto Savarese uno dei dirigenti ha praticamente requisito tutte le autobotti cercando di distribuire equamente il servizio anche per non creare situazioni nelle quali chi ha più soldi compra più acqua. Convengo che ci sono stati degli errori ma non credo sia la soluzione quella di mandare tutti a casa. Su questa linea invece si muovono altri rappresentanti politici come il consigliere mauro che dice: Si è alla ricerca di pozzi da allacciare alla rete, quasi fosse una caccia al tesoro. Una situazione che denota la totale impreparazione su possibili soluzioni da adottare”.
Gaetano Mauro, consigliere comunale di Generazione al Comune di Ragusa, è durissimo nei confronti della società Iblea Acque e dell’amministrazione comunale: “Siamo stati prosciugati dall’inefficienza di chi non ha saputo fronteggiare una crisi idrica annunciata. Da Iblea Acque riceveremo solo una montagna di debiti ed inefficienze. E siamo solo agli inizi”.
Mauro ha sottolineato che ogni giorno si registrano situazioni di famiglie disperate che invocano soluzioni per fronteggiare una carenza idrica senza precedenti. “L’unica contromisura del sindaco Cassì è stata quella di chiedere alla società Iblea Acque di attivare nuovi numeri di telefono per richiedere autobotti. Roba da principianti. Ma se non riescono a rispondere ai malcapitati cittadini al telefono come pensano di gestire la rete idrica provinciale? Il consigliere Mauro ha anche ricordato il dovere del sindaco di vigilare sull’operato di Iblea Acque, in qualità di legale rappresentante del Comune di Ragusa, socio con 2.307 azioni del capitale sociale, e come Presidente del Comitato sul controllo analogo. A maggio scorso, il governo di Roma ha dichiarato lo stato di emergenza per la siccità in Sicilia, stanziando 20 milioni di euro di aiuti, una cifra ben al di sotto dei 130 milioni di euro richiesti dal governo regionale. Tuttavia, a Ragusa non è ancora arrivato alcun fondo. “I soci di Iblea Acque, i sindaci della provincia di Ragusa, rimuovano a questo punto i vertici della società, a cominciare dall’Amministratore unico Franco Poidomani per manifesta incapacità e adottino soluzioni urgenti per risolvere il problema ai cittadini ragusani ”, ha concluso Mauro. “Almeno che non stiano pensando davvero di affidarsi ai rabdomanti per la ricerca di nuovi pozzi d’acqua che possano risolvere il problema della siccità a Ragusa. C’è da aspettarsi di tutto