Alla Scuola dello Sport ci si laurea in Scienze Motorie
La parte alta di Ragusa, quella che in pratica si trova a circa 700 metri d’altezza tanto da potersi vantare di essere in montagna, è sempre stata conosciuta dagli abitanti come “selvaggio” certamente per le sue caratteristiche ambientali e metereologiche. Da quelle parti l’inverno è crudo anche se siamo alla stessa latitudine di Tunisi. Gli
amministratori degli anni 70 scelsero quella zona per le necessità abitative del periodo e decisero di costruire il nuovo stadio della città poiché il vecchio Enal era davvero un campo di patate ( lasciatevelo dire da chi per anni ci ha ha praticato il Rugby a livello agonistico). Il nuovo stadio, subito chiamato soltanto “Selvaggio”, era davvero bello ma si racconta di partite svolte in condizioni climatiche estreme. Il vento c’è sempre e il freddo spesso è intenso. Ma l’intero complesso era di sicuro apprezzabile. Come dicevamo un po’ più giù dello stadio sono nate innumerevoli costruzioni e lo sviluppo edilizio fu enorme. Per fortuna la lungimiranza di qualche altro amministratore del tempo portò a realizzare opere sportive nei pressi del “Selvaggio” e così ci si è ritrovati con una piscina, un ippodromo con campo coperto per l’inverno, un palazzetto dello sport da 5.000 persone. Dopo, ma dobbiamo dare a Cesare quel che è di Cesare, c’è stata la buona volontà di Sasà Cintolo, assessore comunale ma anche dirigente del Coni, che in un momento di grazia politica riuscì a farsi finanziare un sogno piuttosto che una vera e propria struttura. Nasceva così l’idea della Scuola dello Sport di Ragusa. A pochi metri dal Selvaggio il progetto andava ad arricchire quella che il sottoscritto ha sempre considerato una vera e propria cittadella dello sport. Purtroppo proprio per la nostra abitudine ai ritardi “il sogno” impiegò troppi anni prima di realizzarsi ma alla fine era sorto un complesso davvero interessante. C’erano gli uffici, un auditorium da 500 posti, una palestra per il pugilato un’altra per la ginnastica eccetera eccetera. Come al solito ci sono state difficoltà economiche per la gestione, poi, Cintolo ebbe problemi di vario genere e la struttura rimase congelata per qualche anno. Il sindaco Cassì, da buon sportivo, non si fece sfuggire l’occasione e stilando protocolli vari è riuscito anche ad avere dei finanziamenti per completare l’opera. Ora la notizia è che quella sarà la sede della nuova facoltà universitaria di Scienze Motorie. Una ottima iniziativa che farà della struttura e naturalmente della città di Ragusa un centro d’eccellenza per lo sport e la cultura. Il corso sarà attivo già dal prossimo anno accademico e infatti sarà presentato sabato 22 giugno alle ore 10, presso la sala Conferenze dello sviluppo economico del Comune di Ragusa. Senza dubbio sarà scelto da tanti giovani provenienti dal territorio ibleo ma anche da quasi tutta la Sicilia.
“Il Comune di Ragusa da anni auspicava l’attivazione di un corso così strutturato,
spiega il sindaco Peppe Cassì che ha creduto fortemente nel recupero della scuola.
“Fino a pochi anni fa l’offerta universitaria a Ragusa sembrava in un binario morto e adesso abbiamo corsi di laurea innovativi in lingue, economia, agraria, scienze motorie che rappresentano un’ottima opportunità per il nostro territorio, – spiega
l’assessore Giovanni Iacono -, considerando i corsi di laurea già attivi e i due nuovi
pronti a partire per il prossimo anno accademico -, a Scienze Motorie, infatti, si
affiancherà il nuovo corso in Gestione dei sistemi produttivi agrari mediterranei. –
E’ lodevole che esista una scuola dello sport, spero che ci siano tante ragazze iscritte poiche’ la parita’ di genere si sta rivelando specialmente nello sport. Tuttavia ritengo fondamentale che avviate dei curricoli dedicati al rispetto dell’avversario e a tutti quei codici di etica sportiva che fanno dello sport una grande componente educativa in se’. Aggiungerei peraltro momenti di discussione attorno alle sentenze di condanna per stupro di molti calciatori, giovanissimi poiche’ ultimamente ce ne sono state diverse. Vengo alla notizia di oggi che vede condannati un calciatore a sei anni e l’altro a due anni. Entrambi erano calciatori del Messina e hanno abusato di una quattordicenne durante il lock down. Il calciatore a cui hanno comminato 6 anni di pena detentiva gioca nel Ragusa ma ha il contratto scaduto, l’altro gioca nel Padova e gli hanno sospeso la pena, e ha ancora un anno di contratto. Ora io non ho idea del motivo per cui al giocatore del Padova la pena e’ stata sospesa. Il giudice ha riconosciuto delle attenuanti generiche per cui la pena inflitta e’ stata minore ripsetto ai 6 anni del giocatore del Ragusa. Una domanda sorge spontanea: non e’ che c’entrino i piccioli? E cioe’ siccome il Padova ha investito a quanto pare in un giocatore sul quale contano per la prossima stagione, allora il giudice ha chiuso un occhio e non gli fa fare la galera che si merita? Vi sono delle pene pecuniarie tra i 5000 e i 15 mila euro. Ma francamente non e’ un reale risarcimento per una bambina di 14 anni a cui e’ stata rovinata la vita. Mi aspetto dal vostro giornale che venga dato risalto al fatto che un giocatore del Ragusa e’ stato condannato per stupro di una minorenne, tra l’altro si tratta stupro di gruppo e si monitori il fatto che venga sospeso nell’immediato dalla societa’ del Ragusa calcio e rescisso qualsivoglia contratto. Che il Ragusa calcio attui dei programmi educativi all’interno delle sue squadre per parlare di rispetto delle donne, che si attivi finanziando convegni e iniziative per la scuola dello Sport dove si sensibilizzi al tema del rispetto della donna. Se andiamo avanti di questo passo fra un po’ ci ritroviamo col Burka pure in Italia per il machismo richiesto ai ragazzi maschi che pratichino sport. E’ ora di dire basta a questo tipo di gioco!Vergogna!Inoltre pare che le attenuanti siano riconosciute per il fatto che il giocatore del Padova si fosse limitato a palpeggiare la ragazza. Cioe’ uno che semplicemnete e’ stato a guardare mentre l’altro la stuprava e’ nettamente un complice e forse la palpeggiava mentre l’altro la stuprava! Dico che come giornale dovete fare un’inchiesta per appurare che non si facciano sconti al giocatore del Padova perche’ sarebbe intollerabile. Si tratta di uno stupro di gruppo e ciascuno deve pagare per il crimine compiuto. E se il Padova non rescinde il contratto e`un malamente!