Secondo Firrincieli “il re è nudo”.
La politica ragusana non smette di stupire. Dopo i voli pindarici di Cassì che si basano su improbabili “direzioni” geopolitiche oggi c’è il consigliere Firrincieli che è riuscito a coniare nuovi termini che seppur difficili da pronunciare riescono a dare una chiara idea di quello che vuole dire. Infatti l’esponente del 5 stelle ibleo è convinto che la città comincia a svegliarsi e a riconoscere il bluff del sindaco e parla di MinorMaggioranza che naturalmente si andrebbe a contrappore ad una Maggiorminoranza. Queste nuove parole potrebbero trovare posto, in un futuro prossimo, anche in un vocabolario specialistico della politica nel caso si voglia indicare chi è in maggioranza e appoggia l’opposizione e viceversa. Secondo Firrincieli siamo davanti ad un momento epocale in cui tutti noi delle minoranze e qualcuno della maggioranza abbiamo ribadito lo stesso concetto, certo non frutto dell’immaginazione quale invece è la narrazione quotidiana che arriva da palazzo dell’Aquila e che racconta sempre di successi del sindaco e mai di batoste che per suo demerito subisce la comunità cittadina in riferimento, come nel caso specifico, agli esigui fondi Fsc”. Sergio Firrincieli aggiunge: “L’oggettività dei dati è indiscutibile e ancora una volta le chiacchiere stanno a zero e finalmente la città ne prende atto. Pur da diverse posizioni, da sinistra a destra passando per il centro, alla luce dei vari interventi di cui abbiamo preso atto, riscontriamo un’incapacità amministrativa ormai assodata. L’isolamento politico poi dovuto all’ostinato finto civismo, ormai malcelato da tiepidi accordi elettorali con Forza Italia che il sindaco fa portare avanti ad alcuni rappresentanti che tutti conosciamo della MaggiorMaggioranza che lo sostiene, a nulla possono servire se non ci sono progetti a firma Cassí da portare a Palermo per essere successivamente finanziati. Sì, è vero, siamo la prima stazione appaltante della Sicilia. Ma i progetti erano tutti nei cassetti e li avevano lasciati i predecessori di Cassí e per buona parte dei quali non si è dovuto fare neanche fatica a trovare le linee di finanziamento grazie alla valanga di risorse portate in Italia dal nostro presidente Conte. Eh, niente. Ecco dunque che viene ribadito il concetto del Re Nudo. La città comincia a svegliarsi e a riconoscere il bluff. Per fortuna, abbiamo girato la boa e possiamo già guardare avanti e pensare ad un successore che abbia a cuore le sorti della città e non le proprie velleità politiche. Perché di questo si tratta, purtroppo”.