I deputati iblei su Comiso
Da più parti politiche leggiamo della richiesta di dimissioni dell’Ad di SAC. Noi, dice Stefani Campo, lo abbiamo chiesto in tempi non sospetti e abbiamo denunciato più volte le criticità di una gestione a nostro avviso fallimentare. Non auspicavamo di certo un disastro di queste proporzioni, con un danno economico e d’immagine causato dall’improvvisazione a gestire un incendio per far emergere l’inadeguatezza a fronteggiare situazioni critiche. Da sempre chiediamo di potenziare l’aeroporto di Comiso per renderlo il terzo scalo siciliano dell’intero sud-est e sempre da anni proponiamo un coordinamento unico e pubblico degli scali aeroportuali siciliani, pur mantenendo un’autonomia gestionale, serve una visione che ponga fine alla miopia di chi mette continuamente in competizione i nostri aeroporti”. Durante un sopralluogo abbiamo constatato con i nostri occhi che il personale sta facendo il possibile per offrire un servizio adeguato ai passeggeri nonostante i tanti disagi, è chiaro a tutti che passare da 6 voli giornalieri a 60 ha un impatto di flussi molto importante per un piccolo aeroporto e siamo consapevoli che questo non sarà la normalità e che piano piano si ritornerà con un regime di passeggeri ridotto però questo aeroporto fino ad oggi è stato sottoutilizzato. Chiediamo pertanto con forza che il presidente Schifani prima di pensare al cargo, comprenda che non possiamo più rimandare l’investimento dell’area passeggeri su Comiso. Interviene anche Dipasquale che dichiara: Ogni volta che si registra un problema ai voli sulla Sicilia orientale arriva lo spot ad orologeria del governo Schifani sui voli cargo a Comiso mentre lo scalo ragusano, che è il più vicino a Catania, viene usato poco per i voli passeggeri”. Assistiamo all’ennesima dichiarazione del governatore Schifani sull’area cargo del ‘Pio La Torre’. Parole che hanno il sapore della beffa, perché i problemi sul trasporto dei passeggeri nella Sicilia Sud-orientale non sono stati minimamente affrontati. In una delle aree con maggiore afflusso turistico, in piena stagione estiva, non ci sono voli”.
Le forze politiche devono far fronte comune compresi i sindaci, occorre estromettere definitivamente la SAC, si trovino i modi e gli appigli giuridici.
Occorre creare una società mista pubblico privata, i comuni diventino tutti soci dello scalo compresa la Provincia o Consorzio che sia.
Lo scalo deve tornare in mano ai ragusani cambiando anche nome e narrazione, diventi lo scalo di Ragusa/Comiso fuori i catanesi ed esclusiva proprietà del Comune di Comiso che ha dimostratodi non essere in grado svendendo lo scalo a chi ci vuole annientare…occorre una gestione concertata di tutte la forze del territorio lo scalo deve essere nostro, certamente occorre avvalersi di professionalità del settore senza improvvisazione di sorta, questa sarebbe l’ultima chiamata se non vogliamo vederlo chiuso definitivamente.