Le opposizioni: Critica numero uno
Ne siamo sicuri questa amministrazione, partita in quinta, grazie agli splendidi risultati elettorali non potrà essere scevra da critiche durissime. Ecco la n. 1 firmata dai due neo consiglieri del PD, Calabrese e Chiavola, pervenuta in redazione ad appena un paio di ore dalla ufficializzazione della giunta Cassì.
“Ora che le ‘bocche da sfamare’ sono cinque, il sindaco Cassì si è visto costretto ad aumentare il numero degli assessori da sette a nove, senza badare a spese. Certo, la legge lo permette, ma contenere la spesa pubblica sarebbe stata una mossa più gradita da noi e dalla cittadinanza”. Così Peppe Calabrese e Mario Chiavola, entrambi eletti al Consiglio comunale di Ragusa per il Partito Democratico, di cui Calabrese è segretario cittadino, commentano la prima uscita della nuova giunta del sindaco di Ragusa Peppe Cassì.
“D’altra parte – continuano i due – c’era da aspettarselo: in questa tornata elettorale abbiamo visto strenui oppositori politici diventare asserviti allo strapotere del sindaco e, in qualche modo, questo ‘servizio’ andava ripagato. Per qualcuno è il sogno di una vita, per altri vuol dire tornare in posti di potere dopo anni di assenza. Ci auguriamo, almeno, che costoro (trasformisti politici di altissimo livello) possano fare ciò che in quasi cinque anni hanno rimproverato al sindaco di aver fatto male o per nulla”.
“Prendiamo atto, inoltre – aggiungono Calabrese e Chiavola – che su nove assessori solo due sono donne, alla faccia della promozione della partecipazione delle donne negli organi di governo. Su nove assessori la lista CasSìndaco ne prende ben quattro, i più corposi, oltre lo stesso primo cittadino e il vicesindaco, concentrando nelle proprie mani tutto il potere. Ciò la dice lunga su quanto il sindaco sia pronto a confrontarsi con gli equilibri politici della sua nuova coalizione e siamo pronti a scommettere che anche la Presidenza del Consiglio finirà in quota Cassì… Spiace per l’amico Giorgio Massari: eravamo convinti che la carica di vice sindaco spettasse a lui, ma Cassì ha preferito occupare potere che curare i rapporti con gli alleati”.
“In ogni modo – dicono ancora i due consiglieri del PD – ci auguriamo che questo Cassì bis possa ingranare una marcia diversa rispetto a quella da buon manutentore degli ultimi cinque anni e speriamo in risultati oltre gli slogan. Da parte nostra – concludono – ci prepariamo a entrare in Consiglio comunale per garantire alla collettività controllo e proposta, senza sconti”.