Salta l’incontro Schininà-Campo. Grillini al bivio

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Il candidato sindaco di Ragusa per il campo progressista Riccardo Schininà dovrà attendere ancora un po’ per sapere se il Movimento 5 Stelle sarà nella sua squadra o no.
Si diceva che l’on. Stefania Campo avrebbe dovuto consegnare oggi una lettera da Roma al candidato scelto dal PD e dalle altre liste civiche di quell’area. Invece, complice la presenza dell’avvocato del popolo Giuseppe Conte a Palermo, l’incontro è slittato perché qualcuno andrà nella capitale di Sicilia ad assicurarsi che il contenuto della lettera romana sia aderente ai desiderata del movimento ragusano.
“Lunedì o martedì il Movimento 5 Stelle di Ragusa terrà una conferenza stampa durante la quale sarà sciolta la riserva e indicheremo la nostra decisione definitiva”, ha dichiarato poco fa l’on. Campo in un’intervista che pubblicheremo a parte.
“La novità – ha aggiunto – è che il Movimento oggi è finalmente compatto e sono rientrate tutte le frizioni che ci sono state nell’ultimo periodo”.
Secondo noi i grillini ragusani sottoporranno a Conte due possibilità: appoggiare Schininà, facendo passare tutti i malesseri ai contrari (malesseri del tipo “Oddio, alleati di Ciccio Barone no!” oppure “Far squadra con Nello Dipasquale? Giammai!” recitati con una certa affettazione); andare alle elezioni da soli, senza neanche Sinistra Italiana con la quale si ipotizzava un tandem, ricominciando però tutto da zero in cerca di un candidato sindaco. Sempre che Stefania Campo non ne abbia uno di riserva nella borsa.
Entrambe le ipotesi avrebbero dignità d’essere valutate, con i rispettivi pro e i contro.
Il vantaggio della prima soluzione è insita nel mantra di ogni elezione che si rispetti: contro avversari divisi – toh! – “uniti si vince”; lo svantaggio è che le condizioni poste da Schininà e accettate dalla coalizione prevedono che le forze politiche, in una eventuale giunta, otterranno ruoli proporzionalmente al loro successo elettorale. Un sistema giusto per spingere ogni membro della squadra a dare il massimo, ma poco gradito al M5S che vorrebbe avere in anticipo garanzie sui numeri della propria presenza in giunta, accada quel che accada.
Presentarsi con un proprio candidato sindaco, invece, ha l’indiscutibile vantaggio di non contaminare la propria identità in nessun modo durante la campagna elettorale, trattando ogni tema con la propria autonomia, senza dover concordare alcunché con gli alleati. Consentirebbe qualche mese di serenità ai grillini più selettivi di palato… Tutto ciò, però, con la consapevolezza di non avere numeri a sufficienza per fare jackpot al primo turno, con remotissime possibilità di approdare a un eventuale turno di ballottaggio e sapendo di indebolire l’area progressista a esclusivo vantaggio del candidato sindaco uscente. Certo, totalizzando un risultato comunque dignitoso, se poi l’alleato naturale dovesse arrivare al ballottaggio a quel punto sì che si potrebbe contrattare un accordo per un valore forse maggiore, considerando il sovrapprezzo di un apparentamento.
Pro e contro, abbiamo detto, da valutare e pesare con attenzione.
Tuttavia, ci chiediamo per quale ragione il presidente Conte, che ha il movimento impegnato in alleanze col PD nei capoluoghi di Sicilia dove si andrà al voto, dovrebbe avallare solo a Ragusa una strategia diversa. Questo resterebbe un mistero.

di Leandro Papa23 Feb 2023 23:02
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