Al capezzale di Comiso airport.
Se si vuole essere un po’ “noir” l’incontro di oggi pomeriggio organizzato dal CCN alla Sala Falcone e Borsellino di Ragusa Ibla è stato una specie di veglia funebre al capezzale del morente aeroporto di Comiso. Buona l’iniziativa e qualificati i presenti ma per lo scalo si è ormai capito c’è ben poco da fare. La situazione la conoscete. Il comune di Comiso ha ceduto tutte le sue quote della Soaco, la società di gestione fondata da Pippo Digiacomo, alla Sac di Catania che fin dal primo momento ha dimostrato di avere una sola finalità in tutta questa vicenda: quella di neutralizzare la struttura per eliminare ogni tipo di concorrenza. E oggi su sollecitazione dei commercianti iblei, che hanno notato il blocco delle destinazioni per la prossima primavera estate, si è tentato di fare il punto. Dopo ampia e articolata discussione, l’unica soluzione trovata, anche se abbastanza criticata, è stata quella di rivedersi, presto, per formare un comitato, fatto dai politici e dalle forze sociali, che possa andare da Schifani per chiedere quale è la sua idea sugli aeroporti minori. Visto che nessuno ha voluto affrontare il problema per individuare dove si è sbagliato e come si potrebbe porre rimedio, la soluzione della delegazione resta l’unica cosa da fare. E’ vero che Schifani, per interessi ben più importanti, ha più volte detto che si devono privatizzare tutti gli scali siciliani, l’appuntamento, secondo me, servirà solo ad allungare i tempi mentre la Ryanair ha già sistemato i suoi aerei in altre città che pagano. Infatti lo stesso amministratore della Sac, in un incontro a Ragusa, aveva detto che senza soldi non si sarebbe potuto fare nulla di più. Sia ben chiaro che chi vi scrive è assolutamente contrario a pagare le compagnie ma se c’è qualcuno che deve tirar fuori il denaro quello è proprio la Sac ormai proprietaria di Comiso che ha il dovere morale e reale di mantenere in vita quello per cui si è battuta tanto.