La scuola non va chiusa ma alimentata
La scuola di Ibla, facente parte dell’Istituto Comprensivo Vann’Antò, vive da anni in un limbo di incertezza. Ogni anno, a causa dei pochi iscritti, si paventa la possibilità di non aprire. Già lo scorso anno, la scuola media non ha avviato il suo primo anno. Il gruppo dei genitori dei bambini frequentanti la scuola è molto unito nel voler tenere alta l’attenzione sul tema. La scuola non va chiusa ma alimentata, la scuola deve essere di nuovo il fulcro della comunità iblense. È un bellissimo e grande plesso, l’unico di Ragusa con una grande piazza davanti, utilizzata per le attività ludico-ricreative. La piazza inoltre sarà a breve riqualificata e abbellita, una piazza perfetta per un edificio già inserito in zona pedonale. Tale caratteristica ha consentito e consente da sempre, passeggiate ed uscite organizzate. Dai Giardini Iblei ai monumenti barocchi, per vedere dal vivo e documentare la bellezza di questo luogo. Ma come si può rinnovare? Se da una parte c’è un naturale abbandono dovuto allo spopolamento del quartiere, dall’altra si deve operare per ripopolarlo. E la scuola può dare il via a tutto questo. Forse un indirizzo speciale, come uno musicale o sportivo, come in tante altre scuole della città, o pensare a un polo “green” all’altezza di tanti borghi in Italia e in Europa, potrebbe attrarre nuovi iscritti e nuove famiglie. Portare, per una volta, l’attenzione su Ibla non per il turismo ma per la sua vivibilità, sarebbe necessario. Le istituzioni devono comunicare, devono guardare al futuro: riportare la scuola al centro è una valida possibilità per farlo.