La Chiesa e la misure di prevenzione della pandemia
Il vescovo, monsignor Giuseppe La Placa, ha indirizzato una comunicazione ai sacerdoti della Diocesi di
Ragusa per rendere operative le misure di prevenzione della pandemia da Covid-19, così come
suggerito dalla Presidenza della Conferenza episcopale italiana lo scorso 2 dicembre.
Tra le novità introdotte dalla Cei vi è il ripristino dell’uso delle acquasantiere e della consueta
forma di scambio del segno della pace. Più in dettaglio, monsignor La Placa, non senza aver rivolto
un ulteriore appello alla prudenza e alla responsabilità, individua sette punti che pone all’attenzione
dei sacerdoti:
1. è importante ricordare che non partecipi alle celebrazioni chi ha sintomi influenzali e chi è
sottoposto a isolamento perché positivo al SARS-CoV-2;
2. i ministri igienizzino le mani prima di distribuire la Comunione e durante la distribuzione,
qualora lo ritengano opportuno, continuino ad usare la mascherina;
3. è consigliata l’indicazione di igienizzare le mani all’ingresso dei luoghi di culto;
4. è possibile tornare nuovamente a ripristinare l’uso delle acquasantiere;
5. è possibile svolgere le processioni offertoriali;
6. non è più obbligatorio assicurare il distanziamento tra i fedeli che partecipino alle
celebrazioni;
7. si può ripristinare la consueta forma di scambio del segno della pace.
«Grato al Signore per la luce che diventa sempre più chiara e lascia intravedere in modo più
definito la conclusione della pandemia, non posso esimermi, tuttavia, dal continuare ad esortare
tutta la comunità cristiana alla prudenza, in vista soprattutto – scrive monsignor La Placa – della
prevenzione e del contrasto di una nuova crescita dei contagi, dovuta alla diffusione di varianti del
virus molto contagiose e resistenti, sebbene meno letali grazie alla alta percentuale di persone
vaccinate. A questo proposito, dobbiamo sentire tutti quanti la grave responsabilità di ridurre al
minimo i rischi di contrarre il contagio o di trasmetterlo agli altri, soprattutto alle persone più
fragili. Confidando, quindi, in un atteggiamento prudente e responsabile da parte di tutti – a partire
da voi, confratelli carissimi, che di essa siete miei fondamentali collaboratori nella concreta guida
pastorale – colgo l'occasione per augurare a voi e alle vostre