Ricordando Roberto
Collega giornalista in quanto direttore di una delle due tv libere di Vigata, il tg dell’altra aveva quello con la bocca “a culo di gallina” sempre prontissimo a criticare Montalbano (antipatia ferocemente ricambiata), coinquilino dello stesso palazzo in anni ahimè lontanissimi, compagno di scuola (il banco dietro) per uno scampolo di Liceo, perso a lungo per la vita che ci aveva divisi, “mancato” di un soffio ad Agrigento perché aveva appena finito di girare le sue scene di “Il giudice ragazzino” quando la Gazzetta del Sud mi mandò a intervistare regista e protagonisti del film, poi – finalmente – ritrovato in studio senza fretta e con il piacere di recuperare almeno qualcosa degli anni volati via fregandosene di due (una volta) ragazzi che avevano battuto luoghi e strade diverse, Roberto era un attore straordinario, versatile, credibile in ogni ruolo, mai sopra le righe, profondamente umano, capace di rendere allo stesso altissimo livello in teatro, nel cinema e in televisione. E uno sceneggiatore di talento, un addetto ai lavori che aveva scritto, con maestria, della sua passione per la motocicletta e della povera, bistrattatissima lingua italiana. Del suo privato si è sempre saputo poco, in parte per carattere, in parte (credo) per mentalità generazionale – comune essendo nati entrambi nel 47 -, in parte per la sensibilità di chi non è schivo me è discreto e considera la discrezione a tutto campo la migliore forma di rispetto. Invece tutti hanno-abbiamo apprezzato la sua cortesia, il suo essere pronto sempre e comunque per un amico – Gianni di cosa dobbiamo parlare? Roberto che ne so: qualcosa ci verrà in mente – la sua partecipazione a progetti importanti (molto) nei quali ha lasciato il segno senza dover mai farlo notare. L’ultima volta, non molti mesi fa, lo avevo cercato per una di quelle interviste via computer figlie della tecnologia, rinviata per “giusta causa”.- Gianni, mi dispiace sono a Genova e sto per iniziare (non ricordo cosa). Richiama quando vuoi – . Vorrei farlo adesso, ho il tuo numero in rubrica. Forse prende. Forse. Io ci provo.