Malta: Meglio l’elettrodotto dalla Sicilia che la centrale in casa.
E’ il sogno di ogni ambientalista far produrre energia con il cas o il carbone purchè lo si faccia altrove. Così si hanno i vantaggi ma non l’inquinamento qualunque esso sia. E i maltesi i questo sono diventati maestri. Invece di incrementare, a casa loro, le piccole centrali sufficienti per mezzo milione di abitanti, il governo attinge ai contributi europei e decide di fare il secondo elettrodotto che porta la corrente dalla Sicilia all’isola dirimpettaia senza sporcarsi neanche un pò. E’ noi che siamo la provincia babba corriamo a braccia aperte ad accogliere questi benefattori che, bravissimi ad intercettare i fondi dell’UE. Portando così avanti il loro progetto atto a raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici del 2030, in un quadro che mira, nel lungo periodo, ad una decisa decarbonizzazione del Paese. Dovrà quindi essere collocato un secondo cavo che fornirà a Malta dosi massicce di energia proveniente dalla rete europea, consentendo al tempo stesso la possibilità di ottimizzare la produzione interna e ampi ragionamenti sull’uso e sullo sviluppo di energie rinnovabili. La domanda di energia elettrica sull’Isola dei Cavalieri ha subito un aumento verticale e costante negli ultimi anni, con tutte le previsioni che sembrano confermare questa tendenza anche in futuro. L’energia importata dall’UE ha dei costi differenti rispetto alla produzione interna e la capacità di soddisfare tale domanda senza impegnarsi a livello locale, tramite gli impianti a gas di di Delimara, gestiti da Electrogas e Delimara 3 Power Generation Ltd che potranno essere usati come riserva. E così oggi l’ambasciato maltese in Italia è venuto a Ragusa, dcievamo, accolto a braccia aperte dal Commissario Piazza, dal sindaco Cassì e dall’assessore Giuffrida. Nel corso dell’incontro, la delegazione maltese ha illustrato la proposta di progetto evidenziando la volontà di concordare e concertare con gli enti del territorio ibleo tutti i passaggi necessari, come avvenne nel 2013. Purtroppo ci siamo limitati a mostrare la disponibilità accontentandoci di piccoli interventi di compensazione. A livello regionale, oggi con la situazione contingente, dare energia ad altri e davvero una incognita da valutare a fondo.