Prorogato il green pass europeo. E non è tutto!
Il Consiglio della Ue ha approvato l’estensione del certificato digitale Covid dell’Unione europea fino a giugno 2023.
Mentre in Italia è iniziata la discussione per eliminare progressivamente l’obbligo del green pass e molti Paese, europei e non, stanno iniziando a togliere tutte le restrizioni di viaggio, compresa quella di presentare un certificato di vaccinazione, l’Ue, assistendo al nuovo incremento dei contagi di
questi giorni, ha deciso di prolungare la durata del suo green pass.
Il regolamento per il certificato vaccinale è stato modificato per adattarlo all’evolversi della situazione relativa al Covid nei Paesi dell’Unione e nel mondo.
Cosa cambia ? Fra le modifiche, la possibilità di includere tutte le dosi ricevute in un unico certificato di vaccinazione, indipendentemente da dove sono state eseguite, al fine di facilitare agli Stati membri il rilascio dei certificati per le persone completamente vaccinate.
Inoltre, i viaggiatori potranno anche ottenere certificati di guarigione se sono in possesso di un test antigenico con risultati positivi al Covid 19, cosa che finora non è stata possibile. La commissione dovrà infine presentare una relazione dettagliata sul green pass europeo entro il 1 febbraio del 2023.
Continuano quindi i disagi causati dalla pandemia e come se non bastasse c’è anche la guerra.
Sia russi che americani stanno annullando le loro vacanze in Italia. Il turismo trema sulle possibili conseguenze visto che, con i cinesi, sono considerati top spender
Il turismo italiano rischia molto seriamente di vivere una nuova crisi dopo due anni di pandemia. Ciò che sta avvenendo in Ucraina, infatti, solamente nel periodo pasquale, comporta la perdita di svariate decine di milioni di euro.
Si stima che le strutture ricettive italiane vedranno sfumare 175 mila pernottamenti di turisti russi. Economicamente si sarebbero
tradotti in almeno 20 milioni di euro di fatturato. Non è un segreto che proprio i russi siano grandi amanti del Bel Paese e che questi, al pari di cinesi e americani, siano considerati dei top spender. Nel 2019, tra hotel a cinque stelle e spese notevoli in boutique di abbigliamento, sono stati 1,7 milioni i russi che hanno
soggiornato in Italia.