Il ricordo di un buon amico: Salvatore Garrone .

< class="t-entry-title title-giornale-before h3">>

Il 28 marzo di due anni fa l’amico rag. Salvatore Garrone, il ’Direttore’ come tutti solevano chiamarlo, è andato via per sempre. Lo ha fatto quasi in solitudine e nel silenzio del primo durissimo lockdown quando tutte le nostre consuetudini sociali hanno subito uno stravolgimento difficile da dimenticare. Uno scenario surreale: strade deserte, ospedali blindati, chiese chiuse e cerimonie religiose vietate. Anche i funerali sono stati negati a uomini che nella vita hanno profuso energia propositiva e partecipazione in tutti gli aspetti della loro vita personale, professionale, sociale e di comunità.
Proprio come il direttore Garrone, al quale voglio dedicare questo articolo su Reteiblea.it anche per rispetto alla figlia Stefania, nostra giornalista, che è stata costretta per essere vicina a suo padre negli ultimi istanti ad  una vera odissea tra divieti, viaggi triangolati e tamponi.
Il Rag. Garrone, ispicese, è stato sempre un “bancario”, giovanissimo presso il “Banco Giovan Pietro Modica”, poi presso la Cassa di Risparmio VE ( più conosciuta come Sicilcassa). ed infine presso la Banca di Credito Cooperativo Contea di Modica. Realtà locale quest’ultima che ha contribuito a costituire ed avviare nel difficile contesto di instabilità economica e profonda trasformazione del mercato conseguito alla crisi finanziaria del 2008. Da funzionario a direttore di diverse agenzie,  l’amico Salvatore Garrone ha vissuto il suo impegno professionale come servizio alla collettività, alle famiglie e alle imprese grazie ad una naturale empatia nei confronti della gente. Due parole anche per la politica dove Garrone ha ricoperto l’incarico di coordinatore provinciale della DC, per l’associazionismo essendo stato parte attiva nel Club Lions Ragusa Host ed infine nel sindacato dove si è fatto apprezzare con incarichi anche a livello nazionale. Dunque sono passati 2 anni dal quel 28 marzo e crediamo che nella famiglia, negli amici ed ex colleghi sia ancora vivo l’esempio di un uomo, credente praticante, che ha imperniato la sua esistenza ai principi e doveri di solidarietà e di rigore etico pronto ad aiutare chi  si trovava in difficoltà anche negli ultimi giorni della sua malattia.

di Direttore28 Mar 2022 18:03
Pubblicità