La guerra e l’opinione.

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Quello che sta succedendo nella nostra economia in questi giorni a causa della guerra in Ucraina ha davvero dello straordinario. Il ministro Cingolani si comporta come un bambino delle elementari e grida ai quattro venti che ci stanno truffando ma non si mette in moto per bloccare questa evidente truffa. L’intero sistema giornalistico si sta dando battaglia su chi ha più informazioni sulla guerra mandando  centinaia di inviati, qualcuno magari  palesemente impreparato, come se si trattasse di una manifestazione sportiva ad accrediti. E non ci si rende conto che occupando l’80 per cento dell’informazione con  tragiche immagini di guerra, spesso ripetute ormai da 15 giorni, non si fa altro che portare al parossismo l’opinione pubblica  che si sta chiudendo a riccio non producendo e facendo incetta di farina e acqua minerale.  Non c’è dubbio che si parla di guerra ma noi per anni abbiamo assistito allo stesso tipo di interventi militari ( Siria, Libano, Kossovo, Yemen,) con bombardamenti sulla gente comune, sui bambini, sugli ospedali senza spendere più di qualche minuto a telegiornale. I più furbi in queste situazioni  ne approfittano come per il terremoto e fanno speculazioni miliardari come per la benzina i pomodori e le uova.  Poi c’è la questione energetica. L’Ucraina ha finalmente smosso la coscienza degli ambientalisti di facciata ai quali, più volte e da tutte le parti, è stato detto che non è etico utilizzare il gas degli altri, strapagato magari, accontentandosi di dire  che non lo abbiamo estratto noi e quindi abbiamo la coscienza ambientalista a posto. Infatti oggi anche Luigino Dimaio ha dovuto fare ammenda dichiarando che bisogna aumentare la produzione del gas. E’ come dopo l’11 settembre quando si coniò la frase il “mondo non sarà più lo stesso”.  Ebbene è così. La nostra idea di codificare il mondo ai nostri canoni non è riuscita. Hanno fatto errori madornali proprio quei governanti ai  quali ci affidiamo con fiducia. Pensate ad esempio a Saddam Huissein. L’America lo ha aiutato con armi e denaro per decenni purché combattesse contro l’Iran. Alla fine lo hanno impiccato dopo averlo accusato di crimi di guerra. E in Ucraina? Non ci sono stati errori? Qualcuno dice che per  comprendere questa guerra bisogna tornare indietro nel tempo, almeno al 2014. L’ex premier ucraino del 2015 Azarov ,  ha dichiarato in una intervista  che in sostanza che a desiderare rapporti “aggressivi” tra Mosca e Kiev erano gli Stati Uniti, allora diretti dal premio Nobel per la pace Obama. A far cadere il governo ucraino, infatti, continuava  il Primo Ministro Azarov in quella  intervista, e a portare il mondo sull’orlo di un “conflitto più esteso” non è stato il popolo ucraino, tanto meno quello russo che, negli ultimi anni, mantenevano buone relazioni. Gli Stati Uniti invece desideravano  rapporti ostili tra i due Paesi e un governo ucraino antirusso. La rivolta e le piazze  erano finanziate dagli americani, continua Azarov. Quando furono mostrate le prove di tutto questo alla Comunità europea, l’Europa restò indifferente. Gli Stati Uniti volevano il capovolgimento del governo ucraino e l’Europa non voleva contrariare l’America.  Se le cose stanno così e sembra abbastanza plausibile come faremo ad uscire da questa guerra se qualcuno non decide di fare passi indietro e cercare davvero la pace…

di Direttore14 Mar 2022 15:03
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