Troppe case per meno abitanti
Arriva un comunicato di Legambiente che esprime soddisfazione per la decisione dell’amministrazione comunale di bloccare la costruzione di nuove cooperative nelle zone ex Peep. Ci sentiamo di condividere tale sentimento perchè effettivamente la città di Ragusa è cresciuta in modo esagerato per case e ville ma non per abitanti. Addirittura le statistiche dicono che siamo molto meno di qualche anno fa e anche il fenomeno migratorio non potrà mai occupare tutto questo enorme patrimonio abitativo, in centro e in periferia, non occupato. Secondo Legambiente finisce un decennio durante il quale le precedenti A.C. di Ragusa truccavano i numeri, chi più chi meno. E’ un’affermazione pesante ma è probabile che le lobby (all’americana) dei costruttori siano sempre riuscite a convincere i sindaci della necessita di costruire, ovunque e sempre, perchè la città, negli anni d’oro, è cresciuta con business del “mattone”. Oggi invece basta andare un po’ in giro per trovare decine di costruzioni appena abbozzate, pilastri e cemento armato scoperti, oppure complessi edilizi praticamente vuoti. Ora anche il sindaco e la sua amministrazione hanno dichiarato che almeno per i prossimi 10 anni non ci sarà bisogno di né di nuove cooperative né di condomini in aree PEEP. Ma è molto probabile che questa necessità non ci sarà prima del 2040 visto che le previsioni del comune di Ragusa di un aumento della popolazione sono molto ottimistiche all’interno di una regione in forte decrescita demografica e ad elevata emigrazione. E’ però strano che queste scelte siano venute fuori dopo due casi di contenzioso edilizio che rischiano di creare un forte deficit nelle casse comunali. Infatti sia la cooperativa Pagoda che la Teknè proprio per queste deliberazioni comunali sono andati per le vie legali richiedendo cifre enormi per i ristori. Ritornando a Legambiente il comunicato auspica che la dichiarazione di procedere verso il consumo di suolo zero, opzione che deve fare parte del nuovo PRG, il quale deve anche prevedere il mantenimento dell’art. 48 delle NTA dell’attuale PRG che vieta le costruzioni in zona agricola a chi non è agricoltore, il ritorno ad aree agricole delle attuali aree edificabili delle aree PEEP e norme di mitigazione ed adattamento ai cambiamenti climatici, come la decementificazione per favorire l’assorbimento delle acque, progetti di forestazione urbana ecc.
Tutte belle parole che dovrebbero essere messe in pratica senza che nessuna lobby possa intervenire.