Dopo gli incendi a Calforno in crisi l’economia

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Cosa si è fatto dopo l’incendio che l’undici agosto ha distrutto diverse aree forestali fra le quali il parco e l’area attrezzata di Calaforno? Ben poco anche se in molti hanno manifestato buone  intenzioni verso chi, avendo le proprie attività produttive e i propri allevamenti nelle zone immediatamente limitrofe alle aree in questione, ha visto i sacrifici di una vita, se non di più generazioni, svanire in un attimo. C’è stata una riunioni, la seconda  per essere precisi, svoltasi il 17 settembre alla presenza del dirigente dell’Ispettorato Forestale e dell’on. Ragusa, allevatori, coltivatori diretti e operatori economici, teoricamente destinatari di ristori, si sono resi conto che si trovano davanti ad un muro di gomma. Difficoltà per le pratiche da presentare, per poter ottenere i ristori, per quantificare i danni, per capire se si ha diritto o meno ai ristori, anche per le recinzioni… Un esempio? Per rifare le recinzioni dell’ente forestale, occorre trovare fondi regionali, bandire gare, aggiudicarle, sperare che non ci siano ricorsi, aspettare che le ditte aggiudicatarie si procurino reti e paletti, verificare che il prezzo sia conforme ai prezziari regionali (dimenticando che il prezzo della materia prima è letteralmente duplicato), trovare personale che si adoperi, dopo tutta la trafila di rito, a svolgere finalmente questo compito. E intanto il tempo corre, gli allevamenti privi di recinzioni non sono in sicurezza, i futuri raccolti sono andati distrutti a causa dell’ignavia tipica del periodo.  Chi  lavora nel settore chiede alla politica di darsi da fare per aiutare la povera gente, snellendo tutte le procedure burocratiche ed operando in regime di somma urgenza.  Servono al più presto delle risposte.

di Redazione22 Set 2021 22:09
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