Legambiente dice no al golf
Non sempre chi vi scrive si è dichiarato d’accordo con i pensieri di Legambiente che, pur animata dai propositi più buoni del mondo, spesso contrasta in modo evidente con i tentativi di sviluppo delle popolazioni. Ma ora c’è questa boutade dei campi da golf nella nostra provincia,, 6 addirittura, proposti dal Gal TERRA BAROCCA che probabilmente ha finito le parolone come briefing storm o brand e scende a iniziative terra terra. Sulla assoluta contrarietà al progetto concordo in pieno condividendo le considerazioni del circolo Il carrubo. Partendo infatti dal presupposto che, da noi, lo sviluppo turistico dovrebbe essere legato alle caratteristiche naturali e culturali di un territorio e dei suoi abitanti, un campo da golf non ci azzecca niente! Oltre tutto abbiamo diversi esempi di imprese simili, dalle nostre parti, miseramente fallite . Poi c’è la questione ambientale che viene analizzata con attenzione. La Sicilia ,dicono gli ambientalisti, ha il 70% della superficie interessata da processi di desertificazione con un periodo di aridità di 5-6 mesi l’anno, a volte anche otto. Negli ultimi 80 anni le precipitazioni sono diminuite di 200 mm ed è aumentato del 70% il territorio con precipitazioni inferiori ai 500 mm/anno. Inoltre sono aumentati i fenomeni estremi con conseguente diminuzione dell’infiltrazione di acqua nel suolo. Con i cambiamenti climatici conclamati e con la necessità di ridurre il consumo di acqua sia in ambito civile che soprattutto agricolo, ecco che 5 comuni si inventano il distretto turistico golfistico con la costruzione di 5 nuovi campi da golf a 18 buche. Il consumo di acqua di un campo da golf equivale a quello di un centro di 9.000 abitanti, quello di 6 di un centro come Modica. Prevedere ciò e in un periodo di carenza idrica, con i pozzi che hanno diminuito la loro portata, e mettere in competizione usi ricreativi e usi idropotabili è peccato mortale.
A causa dei cambiamenti climatici la situazione andrà a peggiorare non a migliorare. Senza contare il forte impatto paesaggistico, sbancamenti del suolo per modellarlo in funzione sportiva e l’abbondante uso di nitrati e diserbanti come se le acque della provincia di Ragusa non fossero già saturi di prodotti chimici tanto da metterne a rischio la qualità.
I comuni firmando il protocollo d’intesa si sono impegnati a sottoscrivere un accordo di programma che avrà il potere di dichiarare i campi da golf opere di interesse pubblico, di dichiarare i lavori di costruzione indifferibili e urgenti con possibilità di esproprio per pubblica utilità, con eventuali , se necessarie, varianti ai piani regolatori comunali ed anche ai piani territoriali senza conoscerne i luoghi.
Legambiente chiede invece ai sindaci, finchè si è ancora in tempo, di rinunciare a questo folle progetto e di concentrarsi sulle risorse che abbiamo e non su investimenti immobiliari, proficui forse per i privati, ma di nessun vantaggio per le comunità locali.
Ma c’è anche un appello al Gal affinchè si occupi degli obiettivi indicati al Titolo II dello suo statuto: …promuovere l’avvio di nuove iniziative economiche e di favorire la valorizzazione delle risorse umane e materiali del territorio, promuovere azioni di sviluppo in tutti i settori di attività dell’ambiente rurale….di sperimentare nuove forme di valorizzazione del patrimonio naturale, agroalimentare e culturale, di potenziamento dell’ambiente economico, al fine di creare posti di lavoro e di miglioramento della capacità organizzativa delle
comunità interessate…perseguire l’identificazione locale quale “territorio per le eccellenze” promotore di uno sviluppo etico e sostenibile….ed altro ancora…