“Tutte chiacchiere”. Non ci sono soldi e i tempi sono cambiati
Palazzo Tumino incombe sul centro di Ragusa da molti anni. A guidare la città, allora, non era un sindaco eletto direttamente dalla cittadinanza ma un’ espressione delle varie forze politiche che operavano in consiglio. Il sindaco così eletto durava poco: un anno, 6 mesi anche meno e non aveva la pressione mediatica di oggi visto che l’informazione televisiva si occupava meno di politica e non esistevano i giornali on line. In questo contesto spuntò fuori come un fungo l’immensa costruzione di Palazzo Tumino. Un colosso in cemento che se avesse funzionato fin dall’inizio forse avrebbe cambiato il modo di vivere dei ragusani. Probabilmente infatti vi si sarebbero sistemare negozi ed uffici allontanando l’avvento dei centri commerciali. Da sottolineare che il costruttore fece tutto da solo pensando anche di dare un servizio al città. Basti pensare ai posteggi interrati al servizio dei vari piani. Non andò così e ora la città di Ragusa si interroga sul futuro del palazzo che se non trova un acquirente difficilmente potrà ritrovare un utilizzo in tempi brevi. A questo proposito è arrivato un comunicato del Movimento 5 stelle nel quale il capogruppo Firrincieli vuole fare il lavoro di giornalista facendosi le domando e rispondendosi da solo.
Il succo di questa autointervista è che l’operazione di acquisto del palazzo dovrebbe essere fatta dalla Regione e Cassì dovrebbe utilizzare il suo peso politico per costringere Musumeci, come referente politico, a procedere all’acquisto mettendoci dentro i tanti uffici regionali che al momento pagano l’affitto ai privati.
Certo una soluzione ottimale per tutti: la regione ci mette i soldi, si fanno le attività in centro ed il comune non soffre. Purtroppo non è cosi facile. Un nostro amico, esponente politico di rilievo con enorme esperienza ha commentato così: Tutte chiacchiere. Non ci sono soldi e i tempi sono cambiati“ A questo punto, secondo noi, non resta altro che insistere sulla ricerca del partner e forse sperare di trovare un utilizzo diverso.