Fatta apposta per Pozzallo

Ecco una considerazione del sindaco di Pozzallo Ammatina

La proposta di linee guida del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha suscitato
speranze e ottimismo diffusi perché, finalmente in concreto, lasciano intravedere un
disegno di crescita reale del Paese.
Nello specifico, all’interno della Missione 3 “Infrastrutture per una mobilità
sostenibile” del PNNR, il contesto di riferimento prevede una riduzione del divario
fra il Centro-Nord ed il Mezzogiorno d’Italia, una forbice da accorciare
assolutamente per garantire uno sviluppo omogeneo della nazione.
Fra gli ambiti tematici della suddetta Missione, 3,6 miliardi di euro sono stati
destinati all’intermodalità e logistica integrata e avranno come focus il miglioramento
delle strutture portuali.
I criteri di valutazione positiva dei progetti, inoltre, privilegiano quelli di rapida
attuabilità/cantierabilità, soprattutto nella prima fase del PNNR.
Infine, sembra che negli ultimi rimaneggiamenti apportati al Piano dal Governo,
siano privilegiate le ZES in stretto legame con la portualità a discapito di altri
interventi inizialmente previsti.
Questa vera e propria rivoluzione copernicana sembra essere cucita addosso, in
maniera sartoriale, al porto di Pozzallo perché:
– è ubicato al centro del Mediterraneo a circa 50 miglia dall’isola dei Cavalieri,
meta terminale del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo.
– per il porto di Pozzallo esiste già un progetto di ampliamento e messa in
sicurezza che in tempi brevi può essere cantierabile.
– la struttura portuale di Pozzallo oltre alla favorevole posizione geografica vanta
la presenza di una Zona Economica Speciale ed un’ampia area retroportuale
già urbanizzata ed immediatamente fruibile dalle imprese interessate.
– nell’area mediterranea si concentra una buona parte del nostro interscambio
marittimo e la Cina ha rivolto la sua attenzione sul sistema portuale
mediterraneo come nodo di smistamento e ramificazione in Europa delle
supply chain che corrono lungo la via della seta, che altri non è se non una
filiera di porti connessi ad aree ZES di elaborazione delle merci.

– il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, uno dei dieci assi prioritari del sistema
di reti transeuropee dei trasporti (TEN-T), attraversa sette nazioni, partendo da
Helsinki per arrivare a Malta.
In conseguenza di quanto appena descritto il Porto di Pozzallo dovrebbe far parte, a
pieno titolo e senza alcuna ombra di dubbio, degli interventi previsti all’interno del
Piano ed invece dalle notizie di stampa che trapelano ne sarebbe escluso.
A fare la parte del leone saranno, verosimilmente, gli scali portuali di Genova e
Trieste, mentre per gli interventi volti a migliorare l’accessibilità nautica le briciole
destinate alla Sicilia sarebbero destinate a Palermo, Catania e Trapani.
“Il mio vuole essere un appello a tutte le forze politiche che hanno a cuore il destino
della Sicilia, perché il porto di Pozzallo è una struttura al servizio dell’intero
comprensorio sud-orientale dell’Isola – afferma il Sindaco di Pozzallo Roberto
Ammatuna – affinché si ponga riparo ad una situazione che può diventare assurda e
che condanna, ancora una volta, una parte importante della Sicilia ad una marginalità
geografica ed economica

di Direttore24 Apr 2021 15:04
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