Sammartino rassegna le dimissioni

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Palazzo d’Orléans comunica che Luca Sammartino ha rassegnato oggi le proprie dimissioni dalle cariche di assessore all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea e di vice presidente del governo regionale. Le funzioni ad interim dell’assessorato sono state assunte direttamente dal presidente della Regione Renato Schifani, il quale con successivo decreto provvederà alla nomina del nuovo vice presidente della giunta. Il presidente  «nel ribadire piena fiducia nei confronti della magistratura, confida pienamente nella possibilità che l’onorevole Sammartino possa dimostrare la propria totale estraneità ai fatti che gli vengono addebitati» e ricorda come «lo stesso abbia ricoperto il suo doppio ruolo istituzionale con decoro, lealtà e trasparenza».
Vediamo di riportare quelle che è accaduto prendendo spunto da un articolo sul quotidiano on line LiveSicilia

I voti per sostenere Caterina Chinnici alle elezioni europee col Pd, i favori, le pressioni nei confronti di una dirigente della sanità e i soldi a un carabiniere, per bonificare la segreteria politica dalle microspie. Due capi d’indagine, ecco le accuse della magistratura nei confronti di Luca Sammartino, vicepresidente della Regione e ras dei voti transitato dal Pd alla Lega. Il primo capo d’indagine è per l’accusa di concorso in corruzione, col sindaco di Tremestieri Etneo Santi Rando, poliziotto, arrestato oggi nel blitz Pandora dei carabinieri. Sammartino avrebbe ricevuto “un’utilità consistente nell’appoggio politico ed elettorale” del consigliere Mario Ronsisvalle sia alle elezioni del parlamento europeo, “dove veniva eletta – scrivono i Pm – la candidata Caterina Chinnici, appartenente alla compagine politica del Sammartino”, che nelle elezioni del comune di Tremestieri, che portarono alla conferma di Rando. In cambio dei voti, alcuni funzionari pubblici avrebbero compiuto “atti contrari ai doveri del loro ufficio”, approvando una delibera che riduceva il numero delle farmacie nel territorio comunale, “in contrasto con i primari interessi della popolazione” e favorendo Ronsisvalle. Nelle  intercettazioni Bisognava “dare un messaggio in Sicilia” , diceva Luca Sammartino, quando era nel Pd, a Ronsisvalle, perché “veramente c’è un degrado culturale infinito” e “l’occasione può essere il voto per le europee”, con il “sostegno a Caterina Chinnici” che “è presidente del Tribunale per i minorenni di Palermo, è stata Procuratore Europeo per i diritti dei minori” e quindi “è una persona preparata che sa il fatto suo”.

Per ridurre il numero delle farmacie, il sindaco Santi Rando avrebbe mantenuto, tramite Sammartino, rapporti con i dirigenti dell’assessorato regionale e con l’Asp di Catania, con i quali “concordava gli atti da compiere, indirizzando così la condotta da tenere”.

Il sindaco avrebbe anche contattato i consiglieri comunali a lui “vicini, per assicurare una votazione favorevole per la delibera” necessaria. Indagato anche il consigliere comunale Pietro Alfio Cosentino, che avrebbe programmato gli atti da compiere e “si faceva promotore della riduzione del numero delle farmacie” durante la conferenza dei capi gruppo e durante le sedute del consiglio.

Coinvolto anche Giuseppe Monaco, consigliere a titolo gratuito del sindaco, che manteneva “costanti rapporti” tra Cosentino e Ronsisvalle, per monitorare l’iter di apertura delle nuove farmacie e faceva da cerniera tra i vari uffici.

Luca Sammartino avrebbe stabilito, con Cosentino e Ronsisvalle, “i termini dell’accordo illecito”, esercitando “pressioni” sul dirigente dell’assessorato regionale e su quella dell’Asp di Catania, Anna Maria D’Agata, estranea alle indagini, direttore del dipartimento e figlia dell’ex procuratore di Catania Vincenzo D’Agata.

di Direttore17 Apr 2024 22:04
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