La legge è uguale per tutti, e la salute?

Basta polemiche, basta rivalità. Questa situazione mi intristisce“. Così il direttore generale dell’Asp Angelo Aliquò circa il trasferimento dell’ospedale Covid dal Maggiore di Modica al Paternò Arezzo di Ragusa Ibla. Ciò che mi interessa – prosegue Aliquò – è lavorare per lasciare le condizioni degli ospedali meglio di come le ho trovate. Mi interessa utilizzare al meglio le risorse economiche che ci vengono assegnate. Mi interessa che un modicano e un ragusano abbiano le stesse possibilità di sopravvivenza all’Ictus di un vittoriese, che le cure oncologiche siano uguali in tutto il territorio e che l’infarto sia trattato in modo uniforme, ancora meglio di come già avviene. I reparti ospedalieri devono essere forniti di bagni anche nella chirurgia di Modica. Mi interessa che un reparto di riabilitazione sia presente anche a Ragusa, nello stesso tempo, mi impegno a migliorare la riabilitazione di Scicli e Modica. Mi interessa che la chirurgia possa avere eguale dignità nei tre presidi principali e che le cure domiciliari siano implementate. Mi interessa che nessuno più si lamenti perché i presidi ortopedici arrivano dopo mesi di attesa, e che la prevenzione non sia fine a se stessa ma si lavori a una “cultura della prevenzione”. Mi interessa che i medici abbiano tutti la stessa cartella clinica elettronica e che non debbano più scrivere a penna, in modo tale che il loro lavoro venga semplificato. Mi interessa che la gente usi sempre più i sistemi informatici per i servizi di prenotazione e i pagamenti, perché non ha senso disperarsi avendo a disposizione i servizi con un click. Mi interessa che il lavoro venga riconosciuto nel rispetto delle regole. Pertanto continuerò a lavorare in questa direzione, malgrado le difficoltà e nonostante qualcuno cerchi sempre di buttarla in rissa”. Alla luce delle dichiarazioni di Aliquò, che ha tracciato un quadro trasparente delle risorse e delle mancanze della sanità iblea, è lecito chiedersi se, alla stregua della legge, anche la salute sia uguale per tutti. Risulta inverosimile, dopotutto, che al giorno d’oggi si riscontrino ancora lacune che inevitabilmente tracciano diseguaglianze, rendendo, come si evince dalla nota diramata dall’Asp, più semplici per alcuni, e più complesse per altri, le condizioni di fruibilità dei servizi sanitari.

di Stefano Ferrera13 Giu 2020 12:06
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