Mario D’Asta e Mario Chiavola chiedono all’amministrazione interventi contro la ludopatia
“Nel luglio dello scorso anno chiedevamo, forti di una proposta votata da quasi tutto il Consiglio, tranne qualche astenuto della lista Giuseppe Cassì sindaco, un’ordinanza sindacale che impedisse nuovi locali con slot machine. Chiedevamo anche che l’atto fosse propedeutico alla costituzione di un regolamento che prendesse di petto la quaestio. Ma non c’è stato né l’una né l’altro. Da mesi torniamo sull’argomento nel silenzio assordante dell’amministrazione Cassì, e siamo ancora qui a chiedere di adottare una moratoria per limitare il gioco d’azzardo sul territorio cittadino in maniera decisa. Ci viene detto che c’è un regolamento in dirittura d’arrivo, ma siamo in attesa dei fatti. Che, per il momento, ancora non vediamo”. Lo afferma un comunicato dei consiglieri comunali PD, Mario D’Asta e Mario Chiavola, soprattutto dopo lo specifico ordine del giorno al riguardo presentato dal consigliere D’Asta, che impegnava l’amministrazione comunale in questa ottica. “I numeri che sviscera Piazza Futura – continuano i due consiglieri – rafforzano le nostre tesi e manifestano l’enorme gravità di una piaga che non può vedere, ancora una volta, l’amministrazione girare la testa dall’altra parte. Ogni giorno che passa consuma vittime ragusane con a seguito centinaia di famiglie, e il grido di allarme non può rimanere inascoltato. Le sollecitazioni inoltrate, l’ultima durante la seduta del civico consesso di martedì scorso sono, tra l’altro, molto specifiche perché chiediamo che vietata l’apertura di sale da gioco, sia tradizionali sia di video lottery terminal, localizzate anche oltre 500 metri da istituti scolastici di ogni ordine e grado, luoghi di culto, centri di aggregazione sociale, centri giovanili e ricreativi e sportivi frequentati principalmente da giovani, strutture culturali e istituti bancari. Ma non solo. Abbiamo lanciato proposte mirate sulla organizzazione di stage educativi, corsi di formazione nelle scuole, meeting periodici nei quartieri. Insomma, tutto quanto può veicolare il messaggio della gravità del fenomeno ludopatia, ingenerare tensioni familiari e sociali di pesantezza inaudita. Ragusa, purtroppo, continua a bruciare milioni di euro l’anno, ma questo grave problema passa sotto silenzio. E’ indispensabile una rapida presa di posizione dell’amministrazione comunale con strumenti che consentano di fronteggiare al meglio un fenomeno che, altrimenti, è destinato a crescere ulteriormente e in maniera esponenziale”.