Coronavirus, misure straordinarie dell’Asp di Ragusa e norme di comportamento per i cittadini

Per fronteggiare un eventuale picco epidemico di Covid-19 in provincia di Ragusa, l’Asp 7 ha deciso di attivare, da subito, nel reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa altri tre posti letto, per un totale di otto.
Il personale infermieristico, dello stesso reparto, garantirà le prestazioni e i turni aggiuntivi. Sono stati già identificati, inoltre, i nuovi locali per potenziare anche le Terapie Intensive degli ospedali di Modica e Vittoria, per i quali si sta procedendo alla stesura dei progetti.
Inoltre, con una nota inviata a tutti i Direttori delle Unità Operative complesse dei Presidi Ospedalieri e ai Dirigenti Referenti delle RSA – Residenze Sanitarie Assistite – ha invitato gli stessi a garantire l’attuazione delle disposizioni contenute nell’articolo 1, (lett. l e m)  del DPCM 4 marzo 2020 e precisamente:
l) è fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto;
m) l’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA) e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione.
Un altro importate provvedimento è rivolto al personale dell’Azienda Sanitaria e riguarda l’attivazione di percorsi dedicati per la valutazione dei soggetti identificati come “caso sospetto”. Infatti, in presenza di sintomi influenzali o simil-influenzali, qualora si abbia il sospetto di essere entrati in contatto con persone provenienti dalle zone identificate dall’OMS a rischio di contagio e dai comuni italiani inclusi nella cosiddetta “zona Rossa”, il personale è invitato a contattare immediatamente il Medico Competente. Inoltre, il personale è stato invitato a seguire le indicazioni fornite dall’OMS e recepite nelle Circolari Ministeriali e Regionali che la Direzione Strategica Aziendale ha già trasmesso ai Direttori Medici di Presidio e ai Direttori dei Distretti Sanitari. Infine, nella nota diramata a tutto il personale, si è sottolineato che “considerato lo stato attuale di allerta, tutte le richieste di congedo ordinario del personale sanitario sono revocate sino a nuove disposizioni. L’Azienda confida nella collaborazione e nel senso di responsabilità di ciascuno al fine di garantire la sicurezza di operatori e utenti nel mantenimento dei livelli essenziali di assistenza”.
Di seguito, invece, le norme di comportamento per i cittadini:

I cittadini residenti asintomatici o con sintomi influenzali (febbre, tosse) che NON sono stati esposti alla possibilità di contagio per:

– Viaggio o residenza in Cina negli ultimi 14 giorni e/o nelle aree identificate dei Comuni Italiani sottoposti a restrizione (area rossa)
– Contatto stretto con un caso probabile o confermato di infezione da Coronavirus
– Lavoro o ingresso in una struttura sanitaria dove sono ricoverati pazienti con infezione accertata da COVID-19

NON devono sottoporsi al tampone faringeo e NON devono recarsi presso il Medico di Medicina Generale, Guardia Medica e/o in Pronto Soccorso.

In caso di sintomi, dopo possibile esposizione al contagio, DEVONO CHIAMARE il Medico di Medicina Generale, il Medico di Guardia Medica o il 112/118 o il 1500 o il numero verde Regionale 800458787.

I cittadini asintomatici che provengono dalle Regioni Italiane interessate dalle misure di contenimento del contagio (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte) NON DEVONO sottoporsi al tampone faringeo e NON DEVONO RECARSI IN PRONTO SOCCORSO né dal Medico di Medicina Generale e/o Guardia Medica.

In caso di sintomi (febbre, tosse e difficoltà respiratoria) NON DEVONO RECARSI IN PRONTO SOCCORSO né dal Medico di Medicina Generale e/o Guardia Medica MA DEVONO CHIAMARE IL MEDICO CURANTE O IL MEDICO DI GUARDIA MEDICA i quali faranno una prima valutazione clinica telefonica e forniranno le indicazioni specifiche.

di Redazione05 Mar 2020 18:03
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