Ecomusei: ecco i primi 11. Ragusa però non c’è.
Per ora nell’elenco quello di Ragusa non c’è. Parliamo degli ecomusei. Una passione del sindaco Cassi che, però, al momento non sembra sia stata soddisfatta. Probabilmente c’è ancora speranza perchè nel comunicato della regione si fa riferimento ad altri riconoscimenti che sono in itinere. Certo visto l’impegno dell’amministrazione forse ci si aspettava di più fin da subito. Ma come dicevamo c’è da aspettare. Ecco il comunicato.
La Sicilia ha i suoi primi ecomusei. Il presidente della Regione Nello Musumeci, in qualità di assessore dei Beni culturali, ha infatti firmato il decreto con cui si sblocca l’attuazione della legge regionale 16/2014 e vengono riconosciute undici strutture in tutta l’Isola.
Gli Ecomusei che hanno ottenuto l’approvazione, in particolare in base al criterio dell’esperienza di attività, sono: “Mare memoria viva“ a Palermo e “Madonie” a Castellana Sicula, nel Palermitano; “Grotta del Drago” a Scordia, “Cielo e Terra” ad Acireale, “Riviera dei Ciclopi” ad Acicastello, “Valle del Loddiero” a Militello Val di Catania, in provincia di Catania; “I luoghi del lavoro contadino” a Buscemi-Palazzolo Acreide e “Iblei” a Canicattini Bagni, nel Siracusano; “Cinque Sensi” a Sciacca e “I sentieri della memoria” a Campobello di Licata, in provincia di Agrigento; “Rocca di Cerere Geopark” a Enna.
Il governatore aveva nominato e insediato, otto mesi fa, un apposito comitato tecnico-scientifico – formato da funzionari ed esperti – che ha valutato le istanze in conformità alle disposizioni normative, che affidano alle Soprintendenze l’istruttoria formale degli atti. Altri sei ecomusei, pur non avendo ottenuto la qualifica, soprattutto in carenza dei requisiti richiesti in ordine alla triennalità di esercizio, inizieranno un percorso di riconoscimento con misure di accompagnamento da parte dell’assessorato ai Beni culturali.
«Finalmente – dichiara il presidente Musumeci – la Sicilia ha i primi ecomusei che arricchiranno l’offerta culturale della Regione, rafforzando la rete dei nostri attrattori turistici e coinvolgendo i territori e le comunità locali. Considero, questo, un passaggio innovativo e importante nella gestione dei beni culturali dell’Isola, per la cui realizzazione abbiamo dovuto superare un immobilismo che perdurava da anni. Prendo impegno che al decreto di riconoscimento farò seguire, in tempi brevi, un provvedimento con il quale assicurerò le prime risorse finanziarie agli 11 ecomusei e misure di accompagnamento alle altre sei strutture museali del territorio che non hanno ancora raggiunto i requisiti minimi previsti dalla legge».
L’Ecomuseo è una forma museale, mirante a conservare, comunicare e rinnovare l’identità culturale di un piccolo territorio. E’ di fatto un patto con il quale una comunità si impegna a prendersi cura di un’area attraverso un progetto condiviso di tutela, valorizzazione, manutenzione e produzione di cultura di un ambiente omogeneo.
«E’ intendimento del mio governo – conclude Musumeci – incentivare e moltiplicare gli ecomusei, sollecitando l’iniziativa degli enti locali e delle agenzie del territorio siciliano. Sarà mia cura, d’intesa con i componenti del comitato tecnico-scientifico, che ringrazio per il loro lavoro, organizzare una conferenza regionale a cui saranno invitati i rappresentanti delle amministrazioni e dell’associazionismo locale