La letterina a Babbo Natale di un bravo bambino: Luigi Crispino

Luigi Crispino è un mio amico e potrà avere  mille difetti, magari è uno che va troppo diretto al sodo,   che sogna, che ama le sfide quasi impossibili,   ma una cosa è certa per aerei, e ambaradan del genere, è meglio ascoltarlo e dargli spazio, perchè ha dimostrato di saperci fare anche avendo tutti contro. Ora  c’è la possibilità, reale, di mettere in piedi qualcosa di serio, che serva ai Siciliani e soprattutto ai Ragusani per uscire dall’isolamento. Per smettere, come dico io da tempo, di essere ostaggi delle ferrovie lumaca, delle autostrade che non ci sono, degli autovelox che invece ci sono, eccome, e della prosopopea di qualche politico ignorante. Sono convinto che la storia di costituire una compagnia tutta nostra  non sia una follia, anzi, e per capirlo basta dare un’occhiata alle pagine facebook delle Aerolinee Siciliane e magari decidere di sottoscrivere un’azione.

Ecco che allora ho deciso di pubblicare una sua, di Luigino,  letterina a Babbo Natale come quella che mandano i  bambini, quelli bravi, che sotto sotto rimproverano i genitori di non essersi comportati bene nei loro confronti. Come si dice dentro la lettera c’è una morale, una verità che tutti sanno ma non hanno il coraggio di dire. Speriamo che Babbo Natale smetta di usare le renne e si adegui ai tempi.

Caro Babboo Natale, ti scrivo dopo due anni, perché abbiamo avuto dei problemi e ci siamo distratti. Scusaci. Però, ricordavamo la letterina del 23 dicembre di quel freddo 2017. Ti avevamo chiesto una compagnia aerea per i siciliani. Allora, purtroppo, sbagliasti. Invece della compagnia, hai portato in dono il dr. Vito Riggio a Musumeci, come consulente. Loro due, insieme, quella compagnia hanno deciso di non farla. Oggi ci dicono che consulenti, forse fratelli di altri fratelli, continuano a dire no. Ma noi non siamo arrabbiati con nessuno. Nemmeno con te. E ora, ti prego, non ti arrabbiare tu con noi, se abbiamo deciso di farti un regalo. Vogliamo che tu possa consegnarlo ai siciliani e al nostro Presidente Nello Musumeci.
La faccio breve: ho deciso, insieme a qualche migliaio di altri siciliani, che la compagnia aerea ce la facciamo da soli. In fondo, il progetto era già pronto, ma siccome alla Regione Siciliana non piaceva tutto quel parlare di azionariato diffuso, solidarietà di un intero popolo e di partecipazione diretta nelle imprese strategiche, abbiamo tolto l’imbarazzo e ci siamo organizzati da soli.
Certo, non è facile. Ma a chi piacciono le imprese semplici?
Tu ci puoi capire. In una sola notte giri il mondo. Voli in ogni casa con le tue renne e nessuno sa come fai a far tutto, nemmeno fossi una donna, come quelle che conosciamo noi, che lavorano e portano avanti senza tentennamenti qualsiasi impresa. Sei bravissimo. Vorremmo sapere se le tue renne sono della Danimarca, ma non credo. Per logica, devono essere della Finlandia.
Non stupirti per questa curiosità. Ora ti spiego.
Il Presidente, mentre noi ci facciamo in diecimila per avere le Aerolinee Siciliane, non vuole più una vera compagnia con la trinacria, ma dice di voler comprare con i soldi dei siciliani tre aerei, per poi consegnarli a una compagnia danese. Parlano di trecento milioni.
Ecco perché siamo preoccupati delle renne tue. Questa compagnia danese pare che lasci a terra più che qualche volta i passeggeri che devono andare o tornare da Lampedusa. Immagina un Natale passato a Trapani, Palermo o Catania invece che a casa.
Ecco perché saremmo preoccupati se le tue renne volanti fossero danesi. Se non ti facessero volare, sarebbe un guaio per miliardi di bambini.
Ma poi, scusa, perché spendere trecento milioni in aerei, quando le strade di mezza Sicilia sono da rifare. Pensa che dicono di essere costretti a vendere l’aeroporto di Catania perché non ci sarebbero trecento milioni per fare una nuova pista, e nello stesso momento, vorrebbero trovarli per acquistare degli aerei che non sanno nemmeno come e dove comprare. È strano. E poi, scusa, gli aerei nuovi non arriverebbero prima del 2026. Questi sono i tempi di consegna. Fino ad allora che facciamo?
Insomma, vogliamo aiutare. E tu dovresti aiutare noi. Siamo d’accordo?
Facciamo fare una bella figura al nostro Presidente. Noi gli vogliamo bene. Anche quando pensa che sia meglio dare in gestione tre aerei siciliani a una compagnia danese, piuttosto che aiutare i siciliani a fare le cose da sé. Forse a te darà retta. Magari, capirà che a volte, se torniamo sui nostri passi per lavorare in sinergia, da siciliani veri e forti della nostra dignità, tutto funziona meglio.
Sempre tuo, affezionatissimo. Luigi Crispino

di Direttore25 Dic 2019 12:12
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