No alla via Roma con le auto
L’immagine di Via Roma sabato sera era davvero triste. Magari qualcosa era studiata a bella posa ma è vero che tanti negozi hanno chiuso e ci si avvia alla “eutanasia del centro storico“ Ma non è facile risolvere il problema. Come fai sbagli! Intervengono nel dibattito anche due consiglieri comunali dell’opposizione:
Occorre dare vita ad una programmazione a largo raggio per riqualificare il centro storico e ridare vita al settore commerciale. Per quanto mostriamo vicinanza ai commercianti, diventa limitante ridurre il dibattito tutto alla mera riapertura della via Roma. Soluzioni come quella richiesta da alcuni commercianti non risolvono, da sole, le criticità che affliggono gli operatori di via Roma e delle vie adiacenti. Serve una visione strategica di insieme, una cabina di regia che stentiamo a vedere”.
E’ il parere dei consiglieri comunali del gruppo Pd di Ragusa, Mario Chiavola e Mario D’Asta, in merito alla richiesta di riapertura della via Roma al traffico veicolare.
I due consiglieri aggiungono: “Bene fanno alcuni commercianti di via Roma e delle vie del centro storico a minacciare una forte azione di protesta di fronte all’inerzia di un’amministrazione che, dopo quasi due anni dall’insediamento, non è in grado, ancora, di trovare la pur minima soluzione per alleviare i disagi dei commercianti di quella che una volta era la via principale della città. È necessario ascoltare il loro grido di dolore, ma allo stesso modo occorre, come sosteniamo da tempo, riportare al centro il tema del rilancio del centro storico nel suo complesso. Occorre riempire il centro storico di contenuti, di carattere demografico, culturale, ricreativo, economico, sociale, ludico per bambini, per attirare, sempre di più, i cittadini, di nuovo in via Roma. Serve riportare i cittadini a vivere e ad abitare nel centro storico e serve rivitalizzarlo. Occorre abbattere e ricostruire con le politiche del “volume zero”. Servono incentivi fiscali per i proprietari dei locali che devono abbassare i canoni di affitto, servono incentivi specifici per nuove attività, nella via e in quelle adiacenti, e per quelle già esistenti. Serve creare spazi culturali e sociali. Servono iniziative specifiche e senza proposte concrete, la riapertura al traffico di via Roma viene vista come una proposta monca, come una sorta di toppa, ma pur sempre di toppa trattasi. Da un lato, sempre su nostra proposta, si approvano il piano Urbano della Mobilità Sostenibile e il Piano Urbano del Traffico che propongono il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica attraverso la definizione di azioni orientate a migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema della mobilità e la sua integrazione con l’assetto e gli sviluppi urbanistici e territoriali con riduzione del consumo di carburanti tradizionali diversi dai combustibili alternativi, miglioramento della qualità dell’aria, riduzione dell’inquinamento acustico e, dall’altro, si fanno scelte che disegnano dissonanti. Noi vogliamo sperare che siano gli stessi proponenti a rendersene conto che, così come noi profondamente riteniamo, insieme ad una serie di proposte di rilancio complessivo, noi, all’orizzonte, con percorsi condivisi, vediamo la pedonabilità. La nostra stella polare rimane un centro storico fatto di persone, di cittadini, di bambini e di famiglie, e non certo di auto con smog ed inquinamento. Basta guardare le più belle città italiane ed europee per rendersene conto. Non possiamo rassegnarci ad immaginare un futuro diverso. Di certo i commercianti non vedendo elementi seri e concreti per una rivitalizzazione sembrano appigliarsi come ultima spiaggia alla riapertura di Via Roma. Ma così non può, e non deve essere per il futuro remoto della nostra città. È per questo che, pur comprendendo le ragioni profonde dei commercianti di via Roma, la nostra stella polare rimane il progetto di isola pedonale insieme, per l’appunto, ad una serie di proposte strutturali, con idee idee ben chiare che in Consiglio comunale, abbiamo già discusso e proposto. L’isola pedonale rimane una realtà fortemente compatibile con un modello di città sostenibile, ecologica, innovativa fortemente connessa con un patrimonio valoriale ed ideale chiaro, fonte di sviluppo e di crescita, di nuove opportunità, anche in altre parti di Ragusa l’isola pedonale funziona, anzi è stata foriera di nuove e fiorenti attività. Inoltre, riteniamo utile riportare all’attenzione della comunità l’ impegno massimo per recuperare le somme a suo tempo fatte stanziare per il Teatro della Concordia, struttura che, da sola, potrebbe dare ossigeno vitale ad un centro storico desertificato. Questa struttura e altre, anch’esse adiacenti, o comunque vicine a via Roma, potrebbero costituire linfa vitale anche per la via, solo rinnovando l’impegno che altri sindaci hanno dedicato ad una problematica che trova le sue radici nelle nuove rinnovate condizioni di mercato che hanno determinato, fuori dai soliti luoghi comuni, cambiamenti epocali nelle abitudini di vita e nei rapporti commerciali. Sono trascorsi quasi due anni e per il centro storico si è saputo organizzare solo la “notte bianca”. Se questo è il solo modello culturale di rilancio del centro storico, noi ci opponiamo culturalmente a questa amministrazione. Esistono progetti che partono dall’area dello scalo merci, della piazza Libertà, della vallata Santa Domenica. Esiste una visione d’insieme e di città che stentiamo a vedere. Non ci sono idee chiare di sviluppo e di questo ce ne rammarichiamo. Noi, come sempre, faremo sentire la nostra voce nella critica e nella proposta”.