Carat: si poteva fare meglio!

“Nell’uovo di Pasqua per la città, si trova una sorpresa mal confezionata da Cassì
sindaco. Sorpresa che però poteva essere elaborata meglio politicamente da parte del
primo cittadino e dei suoi consiglieri non predisposti al dialogo, in quanto dimostrano
difficoltà ad accogliere idee provenienti dalla opposizione, seppure queste ultime
nell'interesse della città e dei ragusani. Una bella idea, una idea che unisce la
sostenibilità ambientale, l'architettura rurale, con la cultura e l'esaltazione del
patrimonio naturalistico, che unisce la storia col futuro. Ma troppa fretta. Non si
capisce perché il presidente del Consiglio comunale l’abbia portata in aula così, in
maniera spedita, senza avere condiviso e convocato la conferenza dei capigruppo.
Sembra ci siano state pressioni da parte dell’amministrazione. E per quale motivo?
Non si è capito”. 
Il consigliere comunale Mario D’Asta valuta in questi termini la nascita
dell’ecomuseo Carat voluta dalla Giunta municipale e già esitata in seno al civico
consesso. “Premetto – afferma – che anch’io ho votato la delibera di giunta che
descrive la idealità di un atto che, nella sua impalcatura complessiva, condivido.
Apprezzo altresì la presenza dei componenti del comitato scientifico. Ma non posso
non prendere atto, purtroppo, di come politicamente le azioni di
quest’amministrazione non favoriscano la collaborazione e la condivisione né in città,
né tantomeno in Consiglio comunale, a maggior ragione quando si tratta di
provvedimenti del genere che hanno un interesse trasversale e generale per tutta la
collettività. Il regolamento è stato già predisposto e confezionato, quando invece lo
stesso avrebbe potuto essere il risultato di una concertazione specifica più ampia con
gli ordini professionali, con le associazioni culturali, con le associazioni di categoria
e col mondo del turismo. In più, durante la discussione in aula, avevamo presentato
una serie di emendamenti proprio perché, nonostante la bella idea di fondo,
ritenevamo che la stessa potesse essere migliorata con ulteriori supporti”. Quali? Il
consigliere D’Asta enumera le proposte che, poi, sono state oggetto di emendamenti,
quasi tutti bocciati dalla maggioranza. “E’ stata fatta valere, ancora una volta –
afferma il consigliere D’Asta – l’arroganza e la prepotenza dei numeri e non
l’interesse per la città. E non ne capisco le ragioni. Avevamo lanciato l’idea della
creazione del parco agroalimentare, della Ragusa sotterranea, di una carta dei servizi,
di un cronoprogramma con degli obiettivi, e, ancora, della costituzione di parchi ed
ecoparchi, dell'inserimento di finalità strettamente connesse col benessere, della
prevenzione, della cultura della salute e dello sport, attraverso attività ad hoc, ma
anche di principi legati alla cultura della difesa dell'ambiente, dell'inserimento di un
capitolo ad hoc nel bilancio. Avevo proposto, inoltre, di creare un collegamento tra
Ecomuseo e Parco degli Iblei ma anche in questo caso mi è stato risposto picche.
Altre idee sono state contestate solo per presa di posizione politica. Mi è stato anche
detto che queste idee non si potevano applicare quando, invece, i subemendamenti
sono stati certificati come regolari e tecnicamente percorribili dal dirigente dell’ente
comunale. Dobbiamo pensare che questa amministrazione non sia interessata a
portare avanti delle ipotesi di rilancio dell’agroalimentare, a maggior ragione in un
periodo in cui si darebbe slancio a un comparto in preda a una crisi senza precedenti?
Non si capisce, poi, perché questa Giunta sembri essere non interessata a rafforzare la
bellezza del patrimonio naturalistico ed ambientale. O ancora non si è valutata nella
maniera migliore l'idea della Ragusa sotterranea come fortemente connessa al
progetto.  Non si è voluta mettere in primo piano questa politica della collaborazione
di cui avrebbe beneficiato l’intera città. E’ una occasione persa non avere coinvolto le
associazioni di categoria, culturali, ambientaliste, del comparto turistico, le quali
avrebbero potuto fornire un contributo importante. Ribadisco che la buona idea di
fondo avrebbe potuto essere migliorata. Sarebbe stato giusto coinvolgere la città e le
sue articolazioni prima e dopo. Ci troviamo di fronte a un progetto preconfezionato
che, per quanto utile, poteva essere migliorato e reso più collegiale sia in città che in
Consiglio comunale. Ripeto ancora una volta: bella idea che, però, poteva essere resa
migliore e soprattutto contestualizzata rispetto a una comunità che sa benissimo
autodeterminarsi”.

di Redazione20 Apr 2019 20:04
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