Passalacqua, gara 3 lunedì (20,30, diretta SportItalia) al PalaMinardi: dentro o fuori

Lunedì sera (20,20 diretta su SportItalia Tv, arbitri Caforio di Brindisi, Centonza di Grottammare e Bartolomeo di Cellino S. Marco) si riparte al PalaMinardi come se ci fosse da giocare il terzo set dopo averne persi due nella pallavolo o nel tennis. Quindi si riparte da molto sotto e con un compito duro, molto duro da affrontare, ma questo non significa che l’impresa di riaprire i giochi sia impossibile. No, non è impossibile: fa parte del gioco e, cosa molto più importante, rientra senza alcun dubbio nelle potenzialità delle biancoverdi.  Ma, sia chiaro, sarà possibile se la Passalacqua saprà ritrovare quella determinazione, quell’armonia di gruppo e quella condizione che ne avevano fatto la squadra più in forma al termine della regular season. Se da allora alle due gare perse a Venezia qualcosa,  fermo restando il grande spessore dell’avversaria, sembra proprio essersi rotto, perché c’è modo e modo di perdere, le poche giornate per ricaricare le batterie tra gara due e gara tre devono essere utilizzate innanzitutto per trovare la colla giusta con la quale rimettere insieme i cocci e riproporre il giocattolo bello e funzionante. Non che sia facile, anzi, questo compito che se vede impegnato in prima linea coach Gianni Recupido (chiamato a far stringere le fila e far ritrovare il senso del far gruppo) vede nella stessa prima linea (probabilmente perfino qualche passo più avanti) le stesse aquile. Perché loro conoscono meglio di chiunque altro “il problema” e sono quindi loro a conoscere meglio di chiunque il rimedio. Problema: si e grosso. In gara due a Venezia  (tanto per citare uno degli spettacoli tristi, non certo l’unico) si sono viste giocatrici da venti punti a partita evitare di tirare e passare quasi spaventate anche da posizione molto favorevole, si è vista spesso una difesa groviera, si sono viste azioni d’attacco lente e prevedibili dallo scontato esito sfavorevole e percentuali di tiro (compreso dalla lunetta) davvero preoccupanti. Certo, può capitare, come capita a qualsiasi squadra, ma il dispiacere e l’amarezza restano. Naturalmente ci consola essere certi che non era la Passalacqua che conosciamo e che amiamo, come ci consola la certezza che lunedì andrà in campo una squadra completamente diversa da quella (non) ammirata in gara due. Del resto, lo sappiamo tutti benissimo non c’è alternativa: o si cambia oppure per quest’anno la stagione va in archivio. Ma non vogliamo neppure pensarci: quindi vinciamo e prepariamoci al quarto atto, sognando un scherzetto tipo lo scorso anno… Prima che lo dimentichi, a scanso di equivoci è un dato di fatto che nel conto delle armi di cui si dispone per risalire la china anche l’arma-pubblico dovrà fare la sua, importantissima parte. Giovedì sera a Mestre gli spettatori erano qualcosa in più di 1500, lunedì sera al PalaMinardi dovranno essere tanti di più (anche se è Pasquetta). E dovranno farsi sentire, dal principio fino alla sirena: per sostenere la squadra e per far capire alle lagunari che dietro le aquile c’è una città intera.

di Gianni Papa20 Apr 2019 21:04
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