Per non farsi rimordere la coscienza ecco il prestito ponte!!!
L’aeroporto di Catania non sa più dove mettere i nuovi voli con tanto di passeggeri. E’ questo il senso del comunicato stampa, trionfante, emesso nei giorni scorsi dalla SAC, la società di gestione dello scalo etneo. “Infatti per il periodo compreso tra mercoledì 31 ottobre e domenica 4 novembre, è stato stimato un traffico di 128.000 passeggeri (nel 2017 furono 102.871, quindi +20%), di cui ben 45.000 sono riconducibili a destinazioni internazionali. Cresciuti del 53%, inoltre, i movimenti aerei da/per l’estero: sempre nei cinque giorni in esame saranno in totale oltre 100 i movimenti aerei in più rispetto allo stesso periodo del 2017. Da novembre, inoltre si da il via ad alcuni collegamenti già annunciati, che ampliano e differenziano l’offerta di voli diretti per alcune destinazioni. Ryanair introduce Siviglia, Marrakech e Atene. Mentre a fine novembre sarà la volta del nuovo collegamento su Vienna operato da Wizzair. Air France, KLM e Flydubai confermano l’operativo per i prossimi mesi. Il diretto per Dubai collegherà quattro volte a settimana Catania con gli Emirati Arabi.” Non sappiamo come si farà a gestire questo gran numero di passeggeri vista la viabilità orrenda che rende impossibile l’avvicinamento allo scalo, la criticabile organizzazione degli spazi ristretti degli arrivi, la confusione per i controlli alle partenze che costringono i passeggeri ad arrivare con larghissimo anticipo in aeroporto. Comunque di fronte a questi numeri, esaltanti e non giustificati, ecco che la Sac, mossa a compassione per le misere condizioni del proprio “figliolo” casmeneo, tanto agognato nel passato da sborsare oltre 25 milioni di euro, ha deciso di immettere somme per sopperire alla necessità di liquidità di S.O.A.C.O. Sapevamo che non c’era altra soluzione per Catania che vede all’orizzonte una privatizzazione miliardaria nella quale Comiso avrà un certo rilievo. Il sindaco Schembari saputo che il cda SAC vorrebbe intervenire con un prestito ponte a S.O.A.C.O di un milione e duecentocinquanta mila euro ha dichiarato la sua soddisfazione perchè, dice, “si tratta di una decisione che ci conforta sulla direzione di una sempre più stretta sinergia tra le due società”. Purtroppo non è tutto oro quello che luccica. I prestiti ponte si restituiscono e lo sa bene, per esempio, l’Alitalia che a dicembre deve ridare indietro 900 milioni. Ma la compagnia di bandiera è un’altra cosa. Tra un prestito ed una vendita farlocca all’ Alitalia sono andati qualcosa come 3 o 4 miliardi di euro e non basteranno. Comiso è un piccolissimo problema per lo scalo principe che, appena passa la bufera, verrà risolto fagocitando società e amministrazioni. Io non sarei tanto soddisfatto.