Tutto food e ricettività anche per l’Ascom. Non ci sono più i commercianti di una volta.

Durante la festa di san Giovanni ho avuto modo di apprezzare, da appassionato di street food, la location di Via Natalelli dove, nella piazzetta della villetta dedicata a Giovanni Paolo Secondo,  si è allestita una vera e propria cittadella dei sapori di strada. Ammiravo anche la intelligente composizione tecnica di quei camion che una volta sistemati e abbassate le fiancate offrono al cittadino succulente varianti dell’arancino, della porchettata etc etc.  Ed il commercio però langue! Quello tradizionale si avvia a chiudere definitivamente. E anche chi dovrebbe sovrintendere cercando di evitare emorragie di negozi e negozianti non sembra stare meglio.  Non è trascorso un mese infatti dalla data del rinnovo del direttivo Ascom di Ragusa che nascono le prime polemiche. Per ora si tratta solo di voci ma sembrano abbastanza consistenti le numerose perplessità che sono state avanzate da parte degli iscritti proprio in merito alle modalità di voto. Come ricorderete  sono stati eletti componenti
del direttivo: Rosa Chiaramonte, Carlotta Schininà, Salvatore Marinelli, Alessandro
Palladino, Gianluca Pedicone, Danilo Tomasi, Giovanni Di Grandi, Sergio Magro,
Salvatore Ingallinera, Mario Chiavola e Gianluca Tidona. Il problema è proprio qui cioè nella scelta di qualcuno di questi componenti del direttivo. Il regolamento infatti  pone dei limiti alla presentazione di deleghe per votare ma, secondo le indiscrezioni, invece, non si è voluto approfondire questo aspetto, per cui ben individuati rappresentanti di categoria hanno potuto esprimere più preferenze. Ora si sta cercando di fare il punto della situazione e avanzare, se sarà il caso, ricorsi nelle sedi opportune. Per noi il problema non sono le persone ma i fatti. Già nel passato abbiamo evidenziato come la parte imprenditoriale nell’ambito del commercio ibleo da tempo segna il passo. Se poi aggiungiamo una rappresentanza di categoria arroccata nelle posizioni di stallo il gioco è fatto. Sono trascorsi gli anni di Piccitto e la città deve rivedere la luce e serve proprio un’associazione cittadina che sia in grado di chiedere alle amministrazioni il superamento di tutte quelle difficoltà che vengono ripetute quotidianamente nei vari tavoli di concertazione o incontri di ogni genere. La nostra preoccupazione infine è che dietro questa, se è vero che  sia così, corsa alla dirigenza, saltando a piè pari la legalità dei regolamenti, ci sia una strategia  che mira ad impadronirsi di altri spazi cittadini.  Per ricordare ai lettori la notizia dell’8 agosto scorso diciamo che il presidente Ascom è Danilo Tomasi , giovane imprenditore nel settore della ristorazione, affiancato da Alessandro Palladino, in qualità di vicepresidente sezionale.  La scelta di Tomasi e di molti altri del direttivo indica che proprio il settore ristorazione e ricettività detti legge in città ma mancano ci vengono a mancare le voci dei commercianti veri, quelli che la mattina alzavano la saracinesca, quelli che rendevano vive alcune zone della città, quelli per intenderci del negozio vicino. Così facendo l’aria di città andrà a farsi benedire lasciando spazio ad una sequela di ristoranti, paninerie, pub, pizzerie, focacce, formaggerie e kebab esattamente come accade a Ibla che guarda al turismo che però non è commercio

di Direttore06 Set 2018 17:09
Pubblicità