Passalacqua: con Fila S. Martino, stasera (20,30) al PalaMinardi, gara uno dei playoff

Iniziato con la prima volta dell’ Open Day a Ragusa, segnata dalla prima sconfitta nella giornata d’apertura dopo quattro inizi di stagione vittoriosi, e proseguito con la novità del Round of Challenge, imposto dalla riduzione della A1 a dieci squadre, il massimo campionato di basket femminile vive da stasera l’ultima fase, in pratica la fase che conta davvero per stabilire la classifica finale.  Conquistato a fatica ma con merito il terzo posto, poi difeso a denti stretti nella fase a orologio, che considerando le vicissitudini di una stagione “complicata” deve essere considerato un traguardo di tutto rispetto, la Passalacqua si appresta a tentare di raggiungere la quinta semifinale consecutiva nelle sue cinque stagioni di A1: obiettivo senza dubbio alla sua portata, anche se l’avversario venuto fuori dalla composizione definiva della griglia dei play off non può certamente essere definito “comodo”. Anzi, a voler esser precisi, la Fila S. Martino andrebbe definita la classica “brutta bestia”, come del resto ampiamente dimostrato sia dall’esito dei due scontri nella regular season (vittoria  casalinga delle padovane per un punto, dopo una straordinaria rimonta “quasi” riuscita delle aquile, e successo per quattro lunghezze al PalaMinardi delle biancoverdi senza la squalificata Daerica Hamby), e dal fatto che il quintetto di coach Abignente è stato l’unico, insieme con Venezia, a battere Schio, di nuovo supercorazzata dopo “la pausa” dello scorso anno. A gara uno di stasera (ore 20,30, arbitri Cappello di Porto Empedocle, Tarascio di Priolo e Castiglione di Palermo), prologo alla gara due di mercoledì 11 in Veneto (ore 19) e all’eventuale bella di sabato 14 al PalaMinardi (ore 20,30) arriva una Passalacqua carica e motivata al massimo, con l’unica assenza del capitano Lia Valerio. Superfluo sottolineare l’importanza di sfruttare al meglio la prima tornata, fondamentale per garantirsi “comunque” il paracadute della bella e mettere sotto pressione psicologica le rivali: coach Gianni Recupido e tutto lo staff tecnico, che lo sanno benissimo, hanno preparato la gara proprio in questa ottica. Contando sulla complessiva superiorità tecnica, la buona condizione delle italiane e delle straniere (in particolare Dearica Hamby) e, naturalmente, sul supporto del PalaMinardi, che è doveroso augurarsi con pochi vuoti e “caldissimo”. La forza delle avversarie impone una grande prestazione, ma lo spessore tecnico, la determinazione, la voglia di vittoria e l’ambiente rendono l’impresa possibile: secondo logica, prima ancora che secondo passione.

di Lina Giarratana05 Apr 2018 10:04
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