Dal sindaco Abbate un commento positivo sull’incontro di Palermo per le costruzioni produttive zootecniche

A Palermo, il vertice relativo al futuro delle costruzioni produttive zootecniche nell’ottica dei paletti notevolmente rigidi imposti nel territorio della provincia di Ragusa dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali, sembra essersi concluso in nome del buonsenso, quindi puntando a rendere possibile una accettabile convivenza tra le esigenze produttive e la salvaguardia paesaggistica. All’incontro, come reso noto in una nota dell’ufficio di Gabinetto del sindaco di Modica, avevano partecipato il primo cittadino della città della Contea, Ignazio Abbate, il presidente della Regione Crocetta, l’assessore alle attività produttive Lo Bello, il dirigente regionale Beni Culturali Pennino ed il dirigente delle attività produttive Barresi. Secondo quanto affermato nelle richieste avanzate dai vari comparti produttivi del settore zootecnico, le restrizioni considerate più penalizzanti riguardano la copertura dei tetti di stalle e pollai (che la sovrintendenza richiede in tegole di terracotta) e l’altezza degli stessi tetti (quattro metri al massimo stando alle norme in vigore), in grado di complicare in misura sensibile le attività degli allevatori. Stando al commento del sindaco Abbate “l’incontro dell’altro giorno avuto a Modica con il presidente Crocetta, ha avuto un valido impatto sull’organizzazione di questo importantissimo vertice. Noi abbiamo portato a Palermo le rivendicazioni di un intero comparto, quasi senza rivali nel Sud Italia, indubbio rappresentate di una (molto) rilevante fetta dell’economia della provincia. Venerdì prossimo è in programma a Modica un altro incontro operativo, che oltre agli attori di oggi, vedrà anche la partecipazione degli addetti ai lavori e dei rappresentanti di categoria. In quell’occasione saranno ratificate le nuove norme discusse oggi a Palermo, di sicuro una valida e apprezzabile sintesi tra le esigenze produttive e la legittima salvaguardia paesaggistica. Ritengo del resto che le norme attuali si rivelino penalizzanti o in misura eccessiva sia per l’economia degli allevatori che per lo stesso benessere degli animali”.

di Gianni Papa31 Ago 2017 19:08
Pubblicità