Ragusa è senza ospedale, Aricò forse prorogato ha il dovere di intervenire
Come tutti sanno il 26 giugno scorso doveva essere inaugurato il NOR, il nuovo nosocomio di Ragusa. Evento bloccato, e anche questa è una notizia arcinota, a causa di qualche difficoltà tecnica e certamente avranno influito pure delle indagini della Guardia di Finanza, sulle quali invece vige il più assoluto riserbo.
Il fatto è che ad oggi i territori di Ragusa, Monterosso, Chiaramonte e Giarratana, nonché i cittadini provenienti da fuori provincia, sono rimasti orfani di una struttura fondamentale, un’utenza che non può che riversarsi sugli altri ospedali, con tutto ciò che ne consegue. Non dimentichiamo infatti la cronica carenza di posti letto, un problema di certo non nato con la mancata inaugurazione del NOR.
Oggi, leggiamo sulla pagina Facebook del Comune di Ragusa lo sdegno di una donna incinta, preoccupata per il futuro di suo figlio, visto che il parto è imminente. Riportiamo perciò integralmente il suo sfogo:
“Vergogna! Io devo partorire ed essendo parto naturale non so se è questione di ore o giorni e non so dove andare o cosa fare! Gli altri ospedali sono stracolmi e immagino tutto il personale esausto! Chi mi garantisce che non mi succederà nulla né a me né al mio bambino? Dov’è l’utin (Unità terapia intensiva neonatale, ndr.) in provincia? Aprite l’ospedale mettete al sicuro la vita delle persone e poi cercate i responsabili di eventuali problemi tecnici!”
ecco il post originale:
VERGOGNA!!!! IO DEVO PARTORIRE ED ESSENDO PARTO NATURALE NON SO' SE È QUESTIONE DI ORE O GIORNI E NON SO DOVE ANDARE O…
Pubblicato da Rossana Boncoraglio su Mercoledì 28 giugno 2017
Immediatamente qualcuno se la prende con il Pd e la donna rincara:
Ovviamente la partoriente non è l’unica a subire questi disagi. Ora, a quanto pare – sono voci di corridoio, ma la notizia sembrerebbe certa – la permanenza del manager Aricò a Ragusa è stata prorogata di altri 3 mesi, non possiamo che rivolgere al direttore generale una preghiera: risolvere questa situazione nel più breve tempo possibile, prima che accada qualcosa di cui potremmo avere a che dolerci. In altri termini: non vorremmo scrivere, in un domani ipotetico, dell’ennesimo caso di malasanità.
Ciò che si chiede la città e non solo: è il perché di tanta fretta nell’inaugurare il nuovo nosocomio. Ma ancora, perché si è deciso di chiudere i reparti del Civile e del Maria Paterno Arezzo, visto che molti sono i reparti del NOR praticamente inagibili. Fonti ben informate ci riferiscono infatti, che molte sale operatorie non sono utilizzabili. Questa realtà ha creato di fatto una situazione potenzialmente molto pericolosa.
Le solite malelingue, sempre foriere di soluzioni, dicono che le risposte andrebbero cercate in fantomatici obiettivi che Aricò dovrebbe raggiungere entro la fine del suo mandato. Obiettivi, significa incentvi, quindi soldi. Certo se queste indiscrezioni fossero confermate tutta l’operazione in un batter d’occhio non apparirebbe più come troppo frettolosa e priva di logica e di senso.
Questo a noi non ci riguarda, ciò che ci preme è invece la salute dei ragusani e dell’utenza tutta, che non può essere messa a rischio per una qualche questione burocratica e siamo certi che questa sia la priorità anche per Aricò.