Dearica Hamby è la seconda americana in biancoverde, ha scelto la maglia numero 25
Dearica Hamby (novembre ’93, nata a Marietta, Georgia) forte lunga, completa il trio di straniere della Passalacqua, impegnata in A1e in Eurocup. Lo staff biancoverde la stava seguendo fin dall’esordio in WNBA nel 2015: versatile, duttile e molto dinamica, i suoi 191 cm per 86 kg ne fanno un lungo moderno ideale in grado di giocare senza problemi n più ruoli con lo stesso, elevato, rendimento. Dotata di grande intelligenza cestistica, Dearica sfrutta l’atletismo e la mobilità per catturare tanti rimbalzi, trovare sempre le giuste, attaccare il canestro in palleggio e ricevere spalle a canestro, guadagnandosi preziosi falli e punti importanti. Al college di Wake Forest ha totalizzato vari record, soprattutto nell’anno da junior (22 punti e 11 rimbalzi di media) chiuso col record collegiale di 1.081 punti e 1.021 rimbalzi. L’anno dopo, da senior, ha ottenuto una media di 20,3 punti e 10,7 rimbalzi, diventando primatista di ogni tempo per doppie doppie, tiri liberi segnati, canestri dal campo, media rimbalzi, stoppate, partite e minuti giocati. Dal 2015 nella WNBA col San Antonio Stars, vi ha giocato due ottime stagioni prima di fermarsi a settembre 2016 per portare avanti la gravidanza, dando alla luce la figlia Amaya a febbraio 2017. Da aprile, ha ripreso seguendo un programma specifico che le ha fatto ritrovare un ottimo stato di forma e riprendere in tempi record la stagione WNBA 2017, nella quale, nonostante il pessimo momento della squadra texana, Dearica continua ad esprimersi a ottimi livelli. Nella Passalacqua, dove ritroverà l’ex compagna Astou Ndour, Dearica Hamby ha scelto il numero di maglia 25. “La scelta di Ragusa – ha rivelato – nasce soprattutto dal forte interesse manifestato nei miei confronti dalla Passalacqua, nonostante la recente nascita della mia prima figlia. Ho sentito che la società mi voleva fortemente e che credeva in me: questo è stato molto importante. Senza dubbio sarà bello giocare con qualcuno che già conosco, ma la presenza di Astou non è stata determinante, le ho chiesto solo qualche informazione. Mi piace la cultura italiana, diversa dall’esperienza fatta in Corea. Vengo in una squadra della quale conosco i grandi obiettivi, ai quali intendo contribuire con tutte le mie possibilità. Voglio sempre competere e giocare col massimo dell’energia: quando ci riesco, segno parecchio e sono molto valida a rimbalzo”. Giocatrice tra le più complete, in grado di giocare in quattro ruoli e segnare in vari modi, alla domanda su qualche aspetto ritenuto ancora migliorabile ha risposto “ posso sicuramente crescere e continuerò a lavorare sul mio gioco sempre. Sono nota per le capacità di giocare su tutto il campo, ma mi piacerebbe migliorare le percentuali. Ho lavorato bene per rimettermi in forma dopo il parto, ma devo continuare ad impegnarmi per riacquistare ritmo e tutti i miei movimenti: vorrei diventare ancora più consistente come giocatrice” Tra le esperienze al college, nella Wnba e in Corea, finora la più bella è stata in Corea: credevo che avrei avuto difficoltà, invece mi sono davvero divertita, la squadra era buona e la mia stagione è stata più che soddisfacente. Il momento più difficile è adesso: ho avuto Amaya cinque mesi fa, ma solo ora mi sto ritrovando in pieno come atleta. Dopo due anni da titolare nella Wnba, il nuovo ruolo di madre ha inciso sulla fiducia in me stessa: ma so bene che ancora un po’ e ritornerò al top della condizione.Devo ringraziare innanzitutto la mia famiglia e il mio compagno che si sacrifica per consentirmi di essere la miglior giocatrice e la migliore mamma possibile. Ringrazio anche le persone intorno a me, ognuna delle quali ha contribuito a permettermi di essere quella che sono. Quanto alle difficoltà di conciliare l’essere una giocatrice e la giovane mamma di una splendida bambina, la maggiore sta nel ritornare al mio consueto livello di atleta. Adesso è solo mentale, come mamma, sono felicissima: Amaya è una brava bimba, dorme tutta la notte, non piange e questo mi aiuta molto. Riesco a separare le due cose: naturalmente lei viene prima di tutto, ma in allenamento e in partita mi concentro solo su quello. Dopo sono tutta per lei. Sono grata alla società per avere capito la mia situazione e mostrato flessibilità. Tutta la mia famiglia lo ha apprezzato molto”. Visibilmente soddisfatta per la scelta fatta Dearica ha concluso dicendo” Amaya è prontissima a diventare la mascotte ufficiale della squadra: e io, non vedo l’ora”