Mostra fotografica Oltre il Buio di Antonello Ragusa

“Ciò che vediamo è ciò che siamo…”, disse uno dei Padri della Fotografia
Perché il fotografo non guarda, il fotografo ”vede”, e, durante il suo cammino, il suo occhio si sofferma solo su ciò che può attirare la sua attenzione. Il resto passa, per lui, inosservato.
Ma cosa attira l’attenzione di un fotografo, e ribadisco “fotografo”.
Attira la sua attenzione tutto ciò che parla alla sua anima, che riesce a collegarsi, immediatamente, nella frazione di un decimo di secondo, alla sua anima, che riesce a stabilire, nella frazione di un decimo di secondo, lo “stato di grazia”, che gli permetterà di trasferire, per sempre, quel velocissimo attimo in un magico fotogramma.
Empatia, simbiosi, ecco cosa intercorre tra soggetto-immagine e soggetto-anima, o viceversa.
Ecco quando un’immagine è “buona”
Il grande Maestro Minor White rispondeva ad un allievo che lo interpellava per sapere come si giudicasse un’immagine “buona”…
“Tocca le corde del tuo cuore?”
Ed è un magico fotogramma che ha toccato le corde del mio cuore: due volti che escono prepotenti da un buio senza fine.
E’ l’immagine di copertina di questo lavoro, del lavoro di Antonello Ragusa che ha colpito, improvvisamente, il mio cuore, conquistandolo senza alcuna perplessità.
Antonello è nuovo al mondo fotografico che gli si sta aprendo, ma la forza, la consistenza, la profondità di questo suo lavoro, impone apertura e conoscenza agli altri.
Sì, perché ogni suo fotogramma è un lavoro a sé, colmo di significati, che si estrinsecano in altri significati, che scorrono lungo i meandri di ognuno di noi, scavando nei labirinti della nostra introspezione.
Sì, perché l’autore non ha fotografato una pièce teatrale, ma ha utilizzato quegli scatti, quei volti e quelle situazioni, al di là del tempo e al di là del luogo e, come in una commedia pirandelliana, lascia a noi decifrare questi significati.
“Ciò che vediamo è ciò che siamo…” Chi è Antonello Ragusa?
Quali segreti sono così ben conservati nel profondo della sua anima da essere anche a lui sconosciuti?
O forse, preferisce, per un delicato pudore, porgerli a noi attraverso i suoi scatti, attraverso le sue immagini, attraverso quei volti che conquisteranno la nostra memoria.
Sì, perché Antonello è riuscito a penetrare nelle loro anime, a trascinarle con lui, a condurle fuori dal buio, perché possano incamminarsi…
Oltre il buio…
oltre

di Redazione23 Gen 2017 15:01
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