La Cisl Pensionati esprime la sua soddisfazione per l'accordo raggiunto

Un ac­cor­do che in­ver­te un dec­en­nio di po­liti­che di tagli e di pe­na­li­z­za­zio­ni nei con­fron­ti dei pen­sio­na­ti e degli an­zi­a­ni del Paese. Una serie di in­ter­ven­ti a loro fa­vo­re rag­giun­ti gra­zie alla de­ter­mi­na­zio­ne del sin­d­a­ca­to uni­ta­rio.
È ques­ta la va­lu­ta­zio­ne po­li­ti­ca sul Ver­ba­le di in­te­sa sulla pre­vi­den­za si­gla­to lo scor­so 28 set­tem­bre che, ques­ta mat­ti­na, nella sala con­fe­ren­ze del Cen­tro “Fe­li­cia­no Ros­sit­to” a Ra­gu­sa, gli At­ti­vi uni­ta­ri di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil ter­ri­to­ria­li hanno ribad­i­to con con­vi­n­zio­ne.
In aper­tu­ra, i tre se­gre­ta­ri ge­ne­ra­li di ca­te­go­ria, Ro­ber­ta Ma­la­va­si, Se­bas­tia­no Spag­na e Vin­cen­zo Plu­chi­no, alla pre­sen­za del se­gre­ta­rio ge­ne­ra­le della Fnp Cisl Si­ci­lia, Alfio Giu­lio, e dei se­gre­ta­ri ge­ne­ra­li di Cgil, Cisl e Uil, Giu­s­ep­pe Scifo, Paolo San­za­ro e Gior­gio Ban­die­ra, hanno ribad­i­to il gran­de im­pe­g­no dei pen­sio­na­ti in ques­ti anni.
«Una mo­bi­li­ta­zio­ne uni­ta­ria nei ter­ri­to­ri – hanno ri­cor­da­to i tre se­gre­ta­ri dei Pen­sio­na­ti -, una ma­ni­fes­ta­zio­ne il 19 mag­gio a Roma e un con­fron­to du­ra­to oltre quat­tro mesi, al ta­vo­lo con il Go­ver­no.
Un Go­ver­no che ha do­vu­to dis­cu­te­re con il sin­d­a­ca­to, am­met­ten­do che, no­no­stan­te i due anni di dis­co­nos­ci­men­to, noi siamo più rap­pre­sen­ta­ti­vi di quan­to lui ci vo­les­se far pas­sa­re.
Lo hanno fatto le migliaia di per­so­ne che hanno fir­ma­to con noi per la cam­pag­na “Noi non siamo se­re­ni”. Ora con­ti­nue­remo a la­vo­ra­re per sgom­be­ra­re anche quel­le ombre che re­sta­no e che es­igo­no at­ten­zio­ne.
Ora siamo pron­ti a por­ta­re avan­ti le altre nos­tre ri­chies­te – hanno con­clu­so Ma­la­va­si, Spag­na e Plu­chi­no, ribad­en­do la po­si­zio­ne del sin­d­a­ca­to uni­ta­rio dei pen­sio­na­ti – il ri­pris­ti­no di un mec­ca­nis­mo di ri­va­lu­ta­zio­ne più equo delle pen­sio­ni, la ri­costi­tu­zio­ne del mon­tan­te con­tri­bu­ti­vo, lo stu­dio di un nuovo pa­nie­re Istat.
«Ques­to è un ac­cor­do in­clu­si­vo che ar­ri­va dopo anni e dopo una serie di ten­ta­ti­vi, a volte in­vo­lon­ta­ri, di met­te­re con­tro an­zi­a­ni e gio­v­a­ni. – hanno ag­giun­to in­fi­ne – Po­li­to­lo­gi e al­cu­ni mass media hanno sem­pre dimen­ti­ca­to che, quan­do si parla delle nuove ge­ne­ra­zio­ni, si parla dei nos­tri figli e dei nos­tri ni­po­ti. Ora, con ques­to do­cu­men­to, si fa gius­ti­zia e si opera in un sis­te­ma di in­clu­sio­ne. »
Un ac­cor­do che rap­pre­sen­ta un buon punto di par­ten­za lo hanno de­fi­ni­to Scifo, San­za­ro e Ban­die­ra.
«È un ac­cor­do con­di­vi­so – hanno detto – e vo­lu­to for­te­men­te da Cgil, Cisl e Uil. Da ques­to si ri­par­te per miglio­ra­re an­co­ra il sis­te­ma pre­vi­den­zia­le nel nos­tro Paese e pre­sen­tar­si in modo forte e de­ci­so al ta­vo­lo con il Go­ver­no. Ri­te­nia­mo­lo un buon punto di par­ten­za.»
«Ci sono pezzi che ri­guar­da­no gli at­tua­li pen­sio­na­ti, – ha vo­lu­to ri­mar­ca­re, nel suo in­ter­ven­to con­clu­si­vo, il se­gre­ta­rio della Fnp Cisl Si­ci­lia, Alfio Giu­lio – come la no tax area, l’equi­pa­ra­zio­ne to­ta­le. Era una illegittimità to­ta­le che, in un Paese di di­rit­to, aveva di­vi­so i la­vo­ra­to­ri in quel­li di serie A e altri di serie B.
È gius­to sem­pre ri­cor­da­re che ques­ti pen­sio­na­ti sono co­lo­ro che hanno la­vo­ra­to e hanno sem­pre pa­ga­to le tasse sulle pen­sio­ni. Con ques­to ac­cor­do si ri­co­nos­ce che la quat­tor­di­ce­si­ma mensilità è una con­di­zio­ne pre­vi­den­zia­le e non as­sis­ten­zia­le.
La novità è pro­prio ques­ta. – ha con­clu­so Giu­lio – In ques­to paese si co­mincia a par­la­re di se­pa­ra­zio­ne tra as­sis­ten­za e pre­vi­den­za. Po­tre­mo di­mos­tra­re, quin­di, all’Inps che i fondi della pre­vi­den­za non sono così di­sas­tra­ti come si vuole fare ap­pa­ri­re; per­ché la pre­vi­den­za è tutto ciò che at­tie­ne il mondo del la­vo­ro, l’as­sis­ten­za, in un paese ci­vi­le come il nos­tro, deve con­ti­nua­re ma in un sis­te­ma di fiscalità ge­ne­ra­le e non gra­va­re sui fondi della pre­vi­den­za.
Ques­to è un ac­cor­do da dif­fon­de­re e da tras­fe­ri­re a quan­ti, fino a poco tempo fa, pen­sa­va­no di poter fare a meno del sin­d­a­ca­to. Ques­to sin­d­a­ca­to, quel­lo che mette insie­me i pen­sio­na­ti del nos­tro Paese, resta un pre­si­dio di de­mo­cra­zia e di solidarietà. Qui c’è gran­de responsabilità e il nos­tro im­pe­g­no non verrà si­cu­ra­men­te meno so­pr­at­tut­to in ques­to mo­men­to. Vi­gi­leremo af­fin­ché, al di là della fase po­li­ti­ca com­pli­ca­ta, ven­ga­no ris­pet­ta­ti gli ac­cor­di e gli im­pe­g­ni as­sun­ti.»

di Redazione07 Dic 2016 17:12
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