Operazione Blade. Albanesi, italiani e tunisini spacciavano tra Ragusa, Roma, Siracua e Modica
La Questura di Ragusa ha dato esecuzione a 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Catania, nei confronti di soggetti, italiani, tunisini, marocchini, albanesi e polacchi che gestivano, da tempo, un’articolata attività di traffico di sostanze stupefacenti.
L’operazione di oggi è il risultato di un’articolata attività di indagine nata a partire dal 2012 svolta dal Comm.to di P.S. di Modica, coordinato e diretto dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania.
Grazie alle indagini gli inquirenti hanno scoperto un’articolata organizzazione dedita, in maniera abituale, all’acquisto, al confezionamento e all’immissione sul mercato di Modica, di Pozzallo e di Rosolini di rilevanti quantitativi di diversi tipi di sostanza stupefacente, quali marijuana, eroina e cocaina.
Julian Hoxha, albanese, è uno dei promotori e coordinatori delle attività illecite attività dell’organizzazione, il suo compito principale era quello di rifornire di stupefacente gli spacciatori di diversa nazionalità e provenienza geografica: il cittadino tunisino Dakhil Majri, abile spacciatore, era anche il custode dello stupefacente (celato in un’abitazione protetta da cancelli e porte in ferro e raggiungibile unicamente a piedi), mentre SELMANI Algert, si occupava del trasporto e dello spaccio di droga.
Ruoli di spicco erano ricoperti da da alcune donne: Erisa Gjonaj, convivente dell’Hoxha e sua stretta collaboratrice nell’occultamento e nello spaccio della droga, Martina Chiaramonte Martina, fidanzata di Xhediljano Selmanaj; Fadwa Chaggar e Justyna Wudarczyk, convivente di MEJRI Dakhil, che per conto dei sodali pagavano le partite di droga, celavano e spacciavano stupefacente.
Ulteriori sodali erano Carmelo Baglieri, che si occupava dell’approvvigionamento a Ragusa presso un fornitore albanese e dello smistamento dello stupefacente anche nei comuni limitrofi a quello modicano; Giorgio Selvagio e Giorgio Assenza, addetti alla rivendita al dettaglio dello stupefacente nella città di Modica.
Uno specifico ruolo in seno all’associazione criminale è quello ricoperto dalle sorelle Lorenza e Mery Salonia.
Le due donne, pur essendo all’epoca delle indagini agli arresti domiciliari, tramite loro corrieri, acquistavano lo stupefacente dal gruppo criminale ed in particolare dall’Hoxha, immettendolo, poi sul mercato di Pozzallo, assicurando, così, all’organizzazione di espandere il proprio raggio d’azione e di procurarsi ulteriori guadagni.
Le conversazioni intercettate anche in ambientale svelavano non solo l’abitualità dei rapporti tra indagati finalizzati allo spaccio, ma altresì l’astuzia criminale che li portava a concordare il da farsi esprimendosi in termini criptici all’interno dei veicoli o durante le conversazioni telefoniche.
Infatti, lo stupefacente veniva indicato con il termine “zucchero”, oppure “CD” o anche come pezzi di ricambio di autovetture: “e non lo so io… le chiavi ce le ho… ma… l’importante che tu hai le chiavi che loro ce le hanno pure le ruote buone” e persino vestiti:” fai una cosa… digli che porta cose buone e vieni qua che…stanno arrivando i vestiti… digli che viene e se li prova”.
Alla stessa maniera, cripticamente, gli indagati trattavano della riscossione dei crediti provento dello spaccio: “devi essere un’ape… raccogli il più possibile”
Durante la fase delle indagini, a riscontro di quanto emerso dalle intercettazioni, venivano tratti in arresto in flagranza di reato Dakhil Majri, Julian Hoxha, Carmelo Baglieri e Giorgio Assenza, con il sequestro di oltre 200 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, eroina, hashish, marijuana e somme di denaro a dimostrazione della fiorente attività illecita.
A dimostrazione della professionalità e pericolosità del sodalizio criminale, il Commissariato di Modica e la Squadra Mobile di Ragusa, questa notte hanno rinvenuto diversi tipi di sostanze stupefacenti. Tratta in arresto Salonia Lorenza per detenzione di eroina ed è stato denunciato uno dei sodali per possesso di marijuana. Altresì, personale della Polizia di Stato ha proceduto, durante il blitz, al sequestro di una pistola a tamburo.
Cospicuo l’impiego di personale della Polizia di Stato delle Questure di Ragusa, Roma Cremona e Siracusa che, per l’esecuzione di detti provvedimenti ha messo in campo oltre 130 unita con l’ausilio di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Catania, di Squadre Cinofile di Catania, Palermo e Vibo Valentia e del Reparto Volo di Palermo.