Autoporto di Vittoria, confronto fra la Cna e l’amministrazione comunale
Si parla di opere pubbliche a Vittoria, o almeno se n’è parlato all’interno del confronto tra i dirigenti della Cna locale e dell’amministrazione comunale. Giuseppe La Terra e Giorgio Stracquadanio (in foto, rispettivamente il presidente a livello territoriale del Cna e il responsabile organizzativo) hanno così appreso dall’assessore Paolo Nicastro che alla struttura mancano ancora i collaudi definitivi, i quali prenderanno ancora un paio di mesi.
Ma è sull’affidamento della gestione dell’autoporto che si è concentrata parte della discussione. In merito, la dichiarazione congiunta da parte di La Terra e Stracquadanio: “la Cna ha sempre sostenuto che l’opera, essendo stata realizzata con fondi pubblici, dovrebbe rimanere in parte sotto controllo pubblico. Naturalmente non abbiamo alcuna pregiudiziale e siamo aperti al confronto. Agli amministratori è stato evidenziato come la Società Interporti Siciliana (Sis), società ad intero capitale pubblico, gestisce e programma alcune importanti infrastrutture logistiche regionali. Abbiamo inoltre invitato l’amministrazione, nelle more che i collaudi dell’opera siano completati, a verificare sia con la Sis ma anche con le altre istituzioni (Comuni vicini) se esiste la volontà di avviare un soggetto che guardi alla gestione dell’opera che servirà un’area che ricade in uno dei due assi logistici siciliani: Gela, Caltagirone, Catania; un’area che sta avendo un particolare sviluppo nella movimentazione delle merci e ha bisogno di potere contare su piattaforme ampie e funzionali”.
Per quando riguarda il secondo stralcio dell’opera, l’assessore Nicastro ha fatto presente che è stata avviata una interlocuzione positiva con la Regione. “Abbiamo evidenziato – proseguono ancora La Terra e Stracquadanio – che l’autoporto di Vittoria e l’interporto di Catania sono le uniche due opere realizzate, delle nove previste dall’accordo di programma sui trasporti e la logistica, quindi se le somme delle altre strutture non si sono volatilizzate potrebbero essere utilizzate per completare definitivamente l’opera. Eravamo e siamo coscienti che realizzare e far partire quest’opera era ed è un’impresa complicata, ma questo territorio non può permettersi che una struttura così strategica diventi una cattedrale nel deserto delle incompiute siciliane. Non abbassiamo la guardia e stimoleremo positivamente l’amministrazione affinché l’autoporto diventi una realtà”.