Piazza San Giovanni in mano ai balordi e lo Stato che fa? Arretra?
La situazione nel centro storico di Ragusa è diventata insostenibile. Non esageriamo se diciamo che i commercianti di piazza San Giovanni e delle vie limitrofe, nonché i vari cittadini e turisti che amano andare in centro per passare qualche ora in serenità, sono ostaggio dei balordi che bivaccano lì dalla mattina sino a notte fonda. Lo spaccio è una realtà oramai consolidata, basta sostare pochi minuti per vedere lo “strano” via vai di stranieri ed italiani tra i portici di Palazzo Ina ed il sagrato di San Giovanni, ma non è tutto. Piazza San Giovanni, oramai, è teatro, una sera sì e l’altra pure, di continue risse, tra italiani contro italiani, tra extra comunitari contro italiani, tra extra comunitari.
L’ultima appena due sere fa. Era scoccata da poco mezza notte, quando un ragazzo tunisino ed un italiano hanno deciso di darsele di santa ragione ovviamente per motivi futili. La piazza era piena, anche di famiglie e perciò di bimbi, che giocavano tranquillamente. Uno spettacolo indecoroso, che per poco non si è tramutato in tragedia. Per poco o meglio sarebbe dire grazie all’intervento tempestivo di un commerciante, che visto il tunisino armarsi di vetro ha deciso di mettersi in mezzo a suo rischio e pericolo. Neutralizzato il tunisino, questo, per tutta risposta, ha pure minacciato di morte il commerciante e la sua famiglia. Parole a vanvera? Forse sì o forse no. Comunque il fatto rimane: il degrado la fa da padrone in piazza San Giovanni. Proprio lì, a due passi dal Tribunale, a due passi dal Comune, a due passi dalla Prefettura.
Parliamo di ordine pubblico certo, ma parliamo anche di economia. Quella zona sta vivendo una seconda giovinezza, grazie soprattutto a quei venti, trenta commercianti che hanno deciso di scommettere nel nostro centro storico. Lì hanno investito i loro soldi, lì hanno deciso di fare impresa, proprio in quel centro storico che tutti danno per spacciato e morto.
Ci chiediamo: devono essere i commercianti a difendersi da soli? Proprio no, non vorremmo che quella zona si tramuti anche in un far west. Non solo, non è neppure auspicabile ipotizzare una piazza pattugliata da agenzie di vigilanza private né da buttafuori, magari troppo smaniosi di mettersi in vista. Ed allora? La risposta è sempre una: lo Stato o meglio le istituzioni. Non possiamo essere noi a consigliare come risolvere questa situazione prima che diventi ingovernabile, di certo questo problema va affrontato ed in tempi rapidi, dalla politica, che per certi versi sembra sorda, e dalle forze dell’ordine.
Nessuno può arretrare, nessuno deve arretrare!