Fallita la trattativa di vendita della Versalis. Si aprono nuove prospettive Scifo e Scollo: “I lavoratori protagonisti di una vertenza lunga e difficile”

La notizia della mancata cessione della maggioranza delle azioni di Versalis alla SK Capital da parte dell’Eni, che ha invece annunciato investimenti, chiude una fase critica che ha visto impegnati, in una lunga vertenza, anche i lavoratori del comparto di Ragusa.
Giuseppe Scifo segretario Generale della Cgil e Filippo Scollo segretario generale Filtcem Cgil di Ragusa hanno così commentato la nuova situazione:

“Dopo mesi di criticità e preoccupazioni per il futuro dei lavoratori della Versalis di Ragusa buone prospettive sembrano aprirsi all’orizzonte. La scorsa settimana la riapertura di una parte dell’impianto chiuso dopo l’incendio avvenuto lo scorso gennaio, e ora l’annuncio da parte dell’AD della volontà di procedere ad un piano di investimenti di Versalis. Quest’anno è stato particolarmente critico per i lavoratori della Versalis, non solo quelli di Ragusa, dopo la decisione da parte di ENI di voler procedere alla vendita di Versalis. Dopo sette mesi ENI interrompe la trattativa con il fondo americano SK Capital ( con sede nelle isole Cayman) per la cessione di una quota di maggioranza di Versalis, alla luce di un negoziato senza accordo su molti punti, sopratutto sulla futura governance della società constatata la sproporzione tra la richiesta di Eni e la consistenza di SK Capital.

A questo risultato si è arrivati dopo mesi di lotte dei lavoratori di Versalis a livello nazionale e nei territori. Una vertenza lunga e difficile, che ha impegnato le tre organizzazioni sindacali a livello di categoria e confederali. Una vertenza in cui si è purtroppo registrata, ancora una volta una scarsa attenzione da parte del Governo, ma sostenuta al tempo stesso dai Sindaci dei Comuni interessati, da diversi Parlamentari, anche attraverso audizioni nelle commissioni di Camera e Senato delle organizzazioni sindacali che in quelle occasioni hanno rappresentato le preoccupazioni per le problematiche occupazionali e al tempo stesso le proprie idee rispetto alle prospettive in termini di piani produttivi, a partire dal ruolo fondamentale che nel prossimo futuro avrà la transizione verso la “chimica verde”.

Ora sembra che la strada intrapresa possa aprire buone prospettive per l’occupazione e al tempo stesso per lo sviluppo di un nuovo impegno per la chimica italiana che rappresenta una eccellenza su scala mondiale. Per ciò che rappresenta questa realtà in termini di patrimonio produttivo, e scientifico, con più di trecento brevetti. Una realtà quindi strategica per l’intera economia italiana”.

di Redazione15 Lug 2016 20:07
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