CONTRADA CUTURI – SCICLI – : ATTENZIONE ANCORA ALTA SULL’IMPIANTO GESTIONE RIFIUTI SOSPESO
Qualche novità in merito alla vicenda di c.da Cuturi a Scicli dove sarebbe dovuto nascere un impianto di trattamento di rifiuti pericolosi e non gestito dalla ditta A.ci.f S.r.l.
In seguito alla grande mobilitazione cittadina degli scorsi mesi che ha fermamente detto “NO” ad un’opera simile in un territorio a vocazione principalmente agricola e turistica ed anche all’interesse di alcuni parlamentari nazionali e regionali sulla vicenda, dagli assessorati competenti è arrivata la sospensione del provvedimento ma non ancora la revoca definitiva dell’atto e ciò, preoccupa non poco il Comitato Salute e Ambiente di Scicli che continua a non bassare la guardia.
Proprio al fine di mantenere alta l’attenzione su questa spinosa vicenda, il 25 giugno scorso il Comitato, presso il cortile dell’Opera Pia Carpentieri di Scicli, ha organizzato un incontro per fare il punto della situazione attuale e delle azioni da intraprendere in futuro.
Presenti all’iniziativa i deputati Giorgio Assenza, Orazio Ragusa, Vanessa Ferreri, Maria Lucia Lorefice e la senatrice Venerina Padua: non è mancato qualche botta e risposta “fra colleghi” sulle possibili responsabilità dei rappresentanti istituzionali che prima della forte mobilitazione cittadina erano all’oscuro di questa vicenda, che ricordiamo ha visto un velocissimo iter di rilascio di autorizzazioni da parte degli uffici competenti della Regione Sicilia nonostante fossero evidenti delle criticità nel rilascio di alcune di queste. (si tratterebbe di un impianto con una capacità annua di 200.000 tonnellate per il trattamento di rifiuti).
Intanto, da una nota del movimento Scicli Bene Comune che fa parte del Comitato Salute e Ambiente, apprendiamo che «nonostante l’iter autorizzativo sia stato sospeso, la ditta A.ci.f continua le attività connesse alla realizzazione dell’impianto: pare infatti che continui imperterrita la fase progettuale per la realizzazione di una nuova linea elettrica per l’alimentazione del futuro “contestatissimo” impianto».
Secondo l’On.le Assenza sono invece due gli elementi piuttosto allarmanti sulla questione: «il primo è che ad oggi la ditta A.ci.f non ha ancora proposto ricorso al Tar nei confronti dei due provvedimenti di sospensione (seppur i termini non siano ancora scaduti), mentre il secondo è che il provvedimento di revoca che risulta avviato riguarda la concessione della VIA, ciò vuol dire che se la VIA fosse revocata verrebbe meno uno dei presupposti necessari per l’iter autorizzativo finale ma nulla vieta che si ripresenti la richiesta di VIA eliminando magari le negatività dell’iter procedurale poste alla base della revoca».
Infine per il Comitato Salute e Ambiente gli ultimi eventi (piattaforma trattamento rifiuti pericolosi ACIF e ricerche petrolifere della società “Irminio”), «sembrano assecondare ipotesi di “sfruttamento” del territorio di segno contrario». «Sappiamo cosa comportano scelte del genere – affermano – ne abbiamo due esempi significativi a Gela e Priolo: grandi profitti per pochi (le grandi multinazionali), danni alla salute per tutti, irrimediabile compromissione del territorio e fine dell’agricoltura di qualità e del turismo».